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Armageddon Time, crescere ribelli negli anni di Reagan

E' un coming-of-age, una bella storia di formazione e crescita personale in America durante gli anni '80, quella che ha come protagonista Paul, un ragazzino di dodici anni che dovrà confrontarsi con le contraddizioni di una società in cui dilagano razzismo e discriminazioni. E' ARMAGEDDON TIME - IL TEMPO DELL'APOCALISSE di James Gray, che dopo gli applausi al Festival di Cannes e ad Alice nella città, arriva in sala con Universal dal 23 marzo con un cast eccellente, con Oscar Isaac, Anne Hathaway, Anthony Hopkins, Robert De Niro, Cate Blanchett, Banks Repeta e Jeremy Strong.
    Tutto ruota intorno a questo inquieto ed esile ragazzino di nome Paul Graff che ama l'arte astratta (su tutti Kandinsky) e che ha un fratello più grande, un tipico padre conformista dell'epoca (Jeremy Strong) che si aspetta con il figlio uno scatto sociale e una madre protettiva (Anne Hathaway). Paul si ritrova come amico del cuore più che vivace Johnny (Jaylin Webb), un compagno di classe orfano, ostracizzato a scuola per il colore della pelle (è l'unico afro-americano). Con lui vivrà le sue piccole necessarie trasgressioni. D'altronde Paul si crede protetto da sua madre, anche perché rappresentante dei genitori della sua classe, e da suo nonno pieno di saggezza e che gli racconta sempre di come la sua famiglia ebrea se la sia cavata durante la Shoah. Ma un brutto giorno un incidente vede coinvolti entrambi gli adolescenti e Paul viene mandato in una scuola privata, dove il consiglio è presieduto dal padre di Donald Trump. Lì dovrà mettere la cravatta e conoscere ancora meglio lo spirito di certa America, ovvero il suo elitarismo e razzismo più autentico. Per fortuna sullo sfondo c'è la musica dei The Clash. 
   

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