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Chiara Ferragni, l'odio social fa male ma resto me stessa

 "Sono molto emozionata ed onorata di essere qui". Le prime parole sono di circostanza, il sorriso è aperto, gli occhioni azzurri tradiscono appena un po' di agitazione. Ma bastano pochi minuti e tira fuori se stessa: spontaneità, idee chiare, determinazione. Chiara Ferragni ha lasciato per un po' la comfort zone di Instagram per affrontare la diretta tv e il palco più seguito e chiacchierato d'Italia, co-conduttrice della prima e dell'ultima serata di Sanremo.

    "E' un momento importantissimo della mia carriera, mi auguro di riuscire a esprimere bene il mio messaggio attraverso i miei interventi: anche gli abiti saranno legati da un comune denominatore", premette in sala stampa l'imprenditrice digitale, capelli raccolti, giacca rossa e minigonna nera, al collo il ciondolo a forma di ferro di cavallo. Amadeus la corteggiava da tempo: "Non mi sentivo pronta. Poi quest'anno ho pensato che fosse arrivato il momento giusto. Ho chiesto suggerimenti a tutti, e tutti mi hanno detto: divertiti, goditela e sii spontanea. La mia chiave sarà la spontaneità". Sanremo è "un evento iconico della cultura italiana, ma confesso che ho cominciato a seguirlo grazie ad Amadeus, che ha saputo costruire un festival moderno e intergenerazionale. Prima lo conoscevo perché lo seguivano i miei genitori o persone più grandi di me", ammette Ferragni, che ha scritto il suo monologo "da sola". Una lettera a Chiara bambina, con la sua storia e un invito al coraggio, tutto femminile, di affrontare le sfide e di inseguire i propri sogni.
    Trentacinque anni, 28,5 milioni di follower, l'imprenditrice digitale che ha rivoluzionato il mondo della moda e non solo, diventando con il marito Fedez un modello per le nuove generazioni che usano il digitale come mezzo di comunicazione, affari e denuncia, sa bene che "l'odio, anche quello social, fa sempre male, ma è giusto parlarne sempre e non ascoltare le persone che ogni giorno cercano di buttartelo addosso". Anche sugli interventi che lei e le altre co-conduttrici porteranno all'Ariston, a partire dalla pallavolista Paola Egonu - vittima di attacchi di hater per le sue origini nigeriane - "ci saranno polemiche e storie, ma l'augurio è che ognuno riesca a portare il suo messaggio ed è la cosa più importante della serata. Non mi sorprende che ci sia così tanto hating, ma Paola ha fatto bene a parlare".
    Ferragni ha devoluto il compenso di Sanremo alla Dire, Donne in rete contro la violenza: la presidente Antonella Veltri e le operatrici dell'associazione posano accanto a lei sulla copertina-manifesto di Vanity Fair. "Anch'io sono stata vittima di violenza psicologica - racconta Chiara -, se ne parla da troppo poco tempo e può essere anche più subdola. In passato ho avuto relazioni che non facevano per me, ma cercavo di giustificare la gelosia, la possessività, il voler decidere al posto mio, il non poter spiccare per non far sentire il compagno da meno. A un certo punto ho capito che non funzionava, ma non aveva conoscenze sufficienti per capire di cosa si trattasse.
    Poi, un paio di anni fa, ho letto su Instagram di alcuni comportamenti tipici di questo tipo di violenza e mi sono riconosciuta. Ne ho parlato con le amiche e ho capito che è successo praticamente a tutte: siamo le prime a giustificare comportamenti che vanno condannati".
    Grazie al diario quotidiano su Instagram, dei Ferragnez i fan pensano di sapere praticamente tutto: "Ma in realtà il 90 per cento della mia vita non è sui social, ci sono mille altre cose nella mia giornata che non vengono postate. Per me - insiste Chiara - vince la naturalezza, ma oltre a quello c'è tantissimo di più che solo le persone più vicine a me riescono a vedere nella loro interezza". E sui rischi di sovraesposizione dei piccoli Leone e Vittoria, replica diretta: "Penso che ogni genitore sia convinto di fare il meglio per i propri figli. Alla fine saranno soltanto loro a doverci giudicare: se avrò sbagliato qualcosa, me lo diranno i miei figli". Quanto ad alcuni vecchi testi di Fedez, considerati da alcuni misogini, "potete chiederlo a lui che è qui tutti i giorni. Io sono qua a rappresentare me stessa, non a rappresentare lui o la coppia".
    Con il marito a Sanremo ha scelto case separate: "Abbiamo uno staff di otto persone a testa, è una questione logistica. Ma ci vediamo, stiamo insieme abbastanza tempo. Anche lui mi ha dato consigli, ma è agitatissimo. Gli ho detto: se riesco a non essere agitata quanto te, sarà un grosso traguardo". (ANSA).
   

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