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Javier Bardem, alle nozze Allen mi regalò il video dei baci con Penelope

 "Sono un maestro? Ma quanto vi adoro. Ditelo in coro così lo registro. Maestro io? Ma se la mia prima parte al cinema l'ho avuta con un provino solo fisico togliendomi la maglietta e rimanendo a petto nudo!": Javier Bardem ha portato tutta la sua empatia al festival di Cannes dove il Rendez Vous di ben due ore con l'attore spagnolo è andato sold out.
    Spiritoso, disponibile, divertito, affascinante, per niente 'nel ruolo', Bardem ha risposto a tante domande regalando anche aneddoti curiosi. Ha raccontato ad esempio: "Stavamo girando Vicky Cristina Barcellona, ero circondato di belle donne Scarlett Johannson, Rebecca Hall, Penelope Cruz con cui avevo cominciato ai tempi di Prosciutto Prosciutto di Bigas Luna, durante una scena io dovevo baciarla. Scoppiò la passione fu un bacio vero, lungo, ma molto lungo forse troppo, perché quando finimmo non c'era più nessuno sulla scena, ci avevano voluti lasciare soli. Era il 2008. Due anni dopo io e Penelope ci siamo sposati: sapete cosa ho ricevuto come regalo di nozze da Woody Allen? Un video con quel bacio".
    Bardem, Oscar migliore attore non protagonista per Non è un paese per vecchi, quattro nomination, due Coppe Volpi (per i bellissimi Prima che sia notte e Mare dentro), migliore attore a Cannes ex aequo con Elio Germano per Biutiful, ha detto: "Ho lavorato con i più grandi registi, da Almodovar a Amenabar, dai Coen a Inarritu, da Villeneuve a Schnabel, sono un bastardo fortunato, ancora non ci credo, e ogni volta che ricevo una proposta, un copione faccio un bel respiro e dico grazie. So bene che in questo lavoro la carriera può andare a picco e non sei improvvisamente più chiamato". Con Penelope Cruz, "anche questa una fortuna incredibile non credete?", ha due figli. "Una bella preoccupazione - ha spiegato - io non ho alcun social, non sono su instagram, non vado su internet, sono di un'altra generazione ma sono molto spaventato dal bullismo dei social media, dalla pornografia facile sul web. Non che quando fossi ragazzo io non c'erano pericoli, ma ora se ne sono aggiunti altri. E poi sono sempre attaccati al cellulare, non facciamo altro che dire loro di leggere i libri. Cerchiamo di educare i ragazzi ad essere consapevoli e responsabili, ma è davvero un mondo pericoloso, buona fortuna a loro, ai giovani di oggi e buona fortuna a noi genitori".
    Un altro tema privato che gli sta a cuore è la mascolinità tossica: "Il machismo è negativo, pericoloso, l'ho spiegato ai miei figli, fa avere relazioni violente. Bisogna sapere che la mascolinità è tutt'altro e bisogna coltivare anche il femminile che ciascuno ha dentro senza averne paura, sono percentuali diverse da persona a persona, ma tutti abbiamo una donna dentro.
    Io appartengo ad un'altra epoca, ho 53 anni, sono cresciuto in una società patriarcale e per la mia generazione può essere difficile capire questo, ma i ragazzi vanno educati alla sensibilità". La costruzione psicologica dei personaggi "è la parte del lavoro che amo. Sono un grande osservatore, sono curioso degli altri, delle altre culture e interpretare un ruolo per me è soprattutto dare vita a quello che ho assorbito dalla realtà. Gli effetti speciali non fanno per me", ha aggiunto l'attore 53enne nato nelle Canarie e che pure ha Skyfall, I Pirati dei caraibi e il recente Dune nel curriculum.
    Ha avuto un periodo di crisi, ha confidato Bardem, quando l'estate scorsa è morta la madre Pilar, "mi sono sentito perso, rotto, ho avuto mesi difficili, lavoravo sul set di Lyle Lyle Crocodile, un film per bambini, indossando una maschera, ma ero profondamente triste e demotivato. Ora ho capito che lei è sempre con me". L'attore dei recenti Il capo perfetto e Being the Ricardos, agli Oscar con doppia candidatura in casa con Penelope Cruz, prepara la seconda parte di Dune ed è Re Tritone nel remake della Sirenetta con la regia di Rob Marshall mentre è annunciato come Frankenstein nel Dark Universe di Universal.
    (ANSA).
   

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