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Una mostra fotografica celebra i "Paparazzi", maestri dello scatto rubato

Il ritratto regale, a colori, datato 1965, di una splendida Sophia Loren, consegna alla storia il volto di una delle dive italiane più ammirate nel mondo. Uno scatto immortala due attrici-icona italiane, Gina Lollobrigida e Anna Magnani, mentre parlano tutte serie tra di loro, alla prima di Ben Hur, nel 1960. Un' altra foto del 1952, realizzata da Franco Pinna, ritrae Tazio Secchiaroli e Luciano Mellace, due storici "Paparazzi" degli anni della Dolce Vita, mentre dalla Lambretta scattano una foto con il flash davanti a Palazzo Chigi. Sono solo alcune delle storiche immagini che hanno condensato un periodo d'oro per la Capitale, negli anni Cinquanta e Sessanta, quello della Dolce Vita, quando Roma e Cinecittà erano divenute un centro di attrazione per gli attori internazionali che vi soggiornavano volentieri anche fuori dal set. Immagini che Bulgari ha voluto raccogliere e mostrare nella DomvsAvrea di via Condotti  nella mostra intitolata "Paparazzi".
Un termine di fantasia che Federico Fellini affibbiò ad uno dei suoi personaggi nel suo iconico film La Dolce Vita, del 1960. Paparazzo è infatti il nome del fotografo che segue assiduamente e immortala le vicende dello scrittore Marcello Rubini, protagonista della pellicola. Da quel momento sono diventati "paparazzi" tutti i fotografi che in maniera spregiudicata rubano scatti alle celebrità. Nel periodo della Dolce Vita Roma e gli studi di Cinecittà divennero il set preferito per le milionarie produzioni americane. I divi del cinema, venerati sullo schermo e dalle pagine dei rotocalchi, sbarcavano nella città Eterna, ribattezzata la "Hollywood sul Tevere". I "paparazzi", puntualmente appostati con i loro flash, ne documentavano gli svaghi, gli amori e le eccentricità: frammenti di vite da sogno. Questi maestri dell'istante  lanciarono nel mondo un approccio al reportage del tutto inedito, e tutto italiano.
In esposizione con "Paparazzi", anche i cimeli e strumenti di lavoro che hanno consegnato alla storia attimi irripetibili di vite famose: dalle frecce che Anita Ekberg scoccò contro un fotografo dopo una serata movimentata, all'obiettivo con cui l'implacabile Marcello Geppetti immortalò a Ischia il bacio "scandaloso" tra Elizabeth Taylor e Richard Burton a bordo di uno yacht, consegnando alle cronache l'evidenza della loro storia d'amore clandestina nata a Roma sul set di Cleopatra. Per la prima volta in Italia, saranno esposti anche alcuni scatti provenienti dall'archivio del fotografo Marcello Mencarini, il cui autore rimane ad oggi sconosciuto. Queste immagini erano custodite in quella che Mencarini ha rinominato "La Valigia Romana": negli anni Ottanta, curiosando tra i banchi del mercato di Porta Portese a Roma, il fotografo scovò una valigia contenente centinaia di negativi, riviste d'epoca, una lampada e un esposimetro. Esaminando le pellicole, Mencarini scoprì che si trattava d'istantanee di attori, scrittori, artisti e politici degli anni '50 e '60. Un materiale d'immenso valore documentale che, tra i tanti passanti frettolosi o distratti, il capriccio del caso aveva affidato proprio a un fotografo. Da quel momento, Mencarini non si è mai separato dalla valigia, il cui contenuto ha amorevolmente preservato e restaurato, fino ai giorni nostri. Altre immagini imperdibili proverranno dagli archivi di Rino Barillari, definito da Fellini "The King of Paparazzi", e di Pierluigi Praturlon, il "Principe" della fotografia da palcoscenico e degli scatti da tappeto rosso. Non mancano naturalmente gli scatti di Tazio Secchiaroli, alle cui vicende s'ispirò Fellini per caratterizzare il fotografo Paparazzo ne La Dolce Vita: un personaggio che prestò per sempre il nome a un'intera generazione di maestri dello scatto fulmineo tra fughe, appostamenti e, talvolta, veri e propri alterchi con i divi inseguiti.

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