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Phil Collins, ora è battaglia sul museo di Alamo

Ammiratore del selvaggio West oltre che rockstar di fama globale: ma adesso il britannico Phil Collins, a cui il Texas ha dato la cittadinanza onoraria per la devozione a Davy Crockett, sta dividendo gli animi della stella solitaria. Il 70enne batterista e poi, dopo l'uscita di Peter Gabriel, frontman dei Genesis, nel 2014 ha donato allo Stato una collezioni di cimeli legati alla battaglia di Alamo a patto che venisse usata per creare un museo nel luogo del famoso forte-missione di San Antonio conteso tra Messico e indipendentisti texani. Il Texas ha accettato la donazione, ma adesso che i lavori per il nuovo edificio sono cominciati, i texani non riescono a mettersi d'accordo su quale sarà lo scopo della nuova istituzione.
    Attivisti locali come George Cisneros e Ramon Vasquez pensano che il museo dovrebbe esplorare il contributo dato da neri, nativi americani e soprattutto dai Tejanos, i texani messicani.
    Altri si sono arroccati in difesa del fortino, contrari ad accettare quella che ritengono una riscrittura revisionista della storia, mentre politici come il vice governatore Dan Patrick sono disponibili ad allargare il focus a patto che il centro siano la battaglia e i suoi leader come William Travis, Jim Bowie e naturalmente Crockett, pioniere del West oltre che testimonial del celebre cappello con la coda di procione adorato dai maschietti della generazione di Collins. (ANSA).
   

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