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Britney Spears chiede la rimozione dal 'giogo' paterno

Più volte aveva proclamato di volerlo 'out' e adesso è passata dalle parole ai fatti: Britney Spears, attraverso il suo nuovo avvocato Mathew Rosengart, ha ufficialmente chiesto alla Superior Court di Los Angeles di rimuovere suo padre Jamie dal ruolo di "custode legale" di tutti i suoi asset: liberando in questo modo la pop star da quello che lo stesso Rosengart ha definito "un incubo kafkiano".
    Al posto di Jamie Spears, Rosengart ha chiesto che sia Jason Rubin, "un professionista qualificato", ad occuparsi delle finanze della cantante. Britney ha un portafoglio di 2,7 milioni di dollari in contanti e altri asset pari a 57 milioni di dollari. Rubin, stando al suo sito web, ha una vasta esperienza nella gestione di trust complessi ma anche di casi di sfruttamento finanziario di anziani attraverso l'istituto legale della "custodianship", lo stesso che, su richiesta paterna, è stato imposto alla Spears nel 2008 dopo una serie di pubblici episodi di crollo mentale.
    Da anni Britney si era ripetutamente lamentata del giogo a cui il padre l'aveva sottoposta: una prigione dorata, ma pur sempre una prigione, che la cantante aveva descritto con particolari a effetto ("vorrei un altro figlio", aveva detto, "ma non mi permettono di togliere la spirale") durante una clamorosa udienza il 23 giugno in cui era intervenuta per la prima volta "in voce". In quell'occasione la popstar aveva sparato addosso al padre e proclamato l'intenzione di far causa a lui e al resto della famiglia. La mossa di rimpiazzare sarebbe ora il primo atto verso la totale "liberazione" di Britney in una strategia che porterebbe la giudice Brenda Penny a riesaminare la validità della "custodianship". (ANSA).
   

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