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Biennale Architettura, Prato modello di resilienza

 C'è la Città di Prato ad accogliere i visitatori della mostra dedicata alle 'Comunità Resilienti', al padiglione Italia della 17/a Biennale di Architettura in programma a Venezia fino al 21 novembre. Ad aprire la sezione è l'installazione multimediale 'Città natura, città fabbrica, città paesi', che, si spiega dal Comune pratese, racconta oltre cinquanta progetti nati o promossi dalla città di Prato che danno corpo "a una visione ampia e determinata, che l'amministrazione del sindaco Matteo Biffoni ha assunto: rendere il capoluogo toscano un modello con il quale interpretare le esigenze ambientali, culturali e produttive dei prossimi anni".
    Numerosi, si spiega, sono "i progetti e le iniziative che sostanziano il caso presentato in Biennale. Tra questi il progetto per il Parco centrale, esito di un concorso internazionale la cui giuria, presieduta da Bernard Tschumi, ha assegnato il primo premio al progetto, ora in costruzione, di Michel Desvigne e OBR Paolo Brescia e Tommaso Principi. Oppure il progetto Prato urban jungle, cofinanziato dal Fondo europeo di sviluppo regionale (Fesr) attraverso il programma Urban innovative actions e che vede come partner Pnat col neurobiologo Stefano Mancuso e poi Stefano Boeri architetti, il cui obiettivo è ri-naturalizzare alcuni quartieri di Prato in modo sostenibile e socialmente inclusivo attraverso lo sviluppo di vere e proprie giungle urbane. O ancora il progetto di innovazione urbana Piu Prato, finalizzato alla realizzazione di un creative district funzionale al rilancio del Macrolotto zero, del quale sono appena stati inaugurati il Mercato coperto ed il Playground".
    "La presenza di Prato alla Biennale di Venezia - spiega il sindaco Biffoni - è il riconoscimento di una città che negli ultimi anni è diventata all'avanguardia per innovazione e attenzione alle politiche urbane e ambientali, portando avanti progetti urbanistici, di forestazione, sociali e di economia circolare. E' anche il riconoscimento della forza di questa città, della sua capacità di essere contemporanea e guardare al futuro senza mai piegarsi su se stessa. E credo fortemente che è quello che la comunità pratese merita, troppe volte stereotipata da chi non vuole conoscere davvero Prato". (ANSA).
   

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