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Tutti noti tranne uno, George Lazenby racconta come divenne 007?

(di Francesca Pierleoni) - "I film di James Bond hanno reso celebri tutti gli attori che li hanno interpretati... eccetto uno". Inizia così Essere James Bond - Becoming Bond, il mix di narrazione e documentario firmato da Josh Greenbaum, che traccia il ritratto del meno conosciuto interprete della superspia, George Lazenby, protagonista di un solo dei film della saga, il sesto (dopo i primi cinque con Sean Connery), Agente 007 - Al servizio segreto di Sua Maestà (1969) di Peter R. Hunt, considerato da molti appassionati uno dei migliori.

Nel docufilm in anteprima italiana a Roma il 6 dicembre al Festival Arcipelago e poi in onda su Studio Universal il 25 dicembre in prima serata, l'australiano Lazenby, oggi elegante, brillante e ironico signore 78enne, racconta in dettaglio la sua vita, rimessa in scena con inserti di fiction, e il suo periodo da star, che si è chiuso quando ha rifiutato un contratto da un milione di dollari per interpretare altri sei film come Bond. Nato con una malattia congenita e cresciuto a Queanbeyan in una famiglia povera, fin da piccolo era ''un vero teppista, facevo quello che volevo e ho continuato a farlo sempre'' spiega. Quando non riesce a diplomarsi diventa meccanico e poi abile venditore d'auto. L'amore per Belinda, ragazza dell'alta società, spedita dal padre a Londra, porta anche lui a trasferirsi in Gran Bretagna. Un giorno un fotografo gli chiede di fargli qualche scatto (''mi disse che gli uomini rudi erano di moda''), e inizia così la sua nuova vita da modello, richiestissimo in tutta Europa.

Nel pieno di un periodo di sesso e libero e prime sperimentazioni delle droghe, l'agente Maggie Abbott procura a Lazenby il provino per James Bond, al quale lui si presenta dopo aver 'sottratto' un abito dal sarto di Connery. Il fascino e l'atteggiamento sfrontato, pur non avendo mai recitato, lo portano dopo una serie di test durati quattro mesi (compreso uno sulla sua eterosessualità, per essere certi non fosse gay) al ruolo maschile più ambito nel cinema. L'impatto con la fama mondiale e gli eccessi, all'inizio lo divertono ma gli pesa essere identificato solo in James Bond (''Era dura vivere alla sua ombra, bisogna restare fedeli a se stessi e non è facile'').

Ospitato nel talk show di Johnny Carson, annuncia a sorpresa che non farà altri film come 007, una decisione che paga, con le ritorsioni dei produttori e gli articoli negativi sulla stampa: ''Venni totalmente bandito dopo Bond, non riuscii a fare altri film degni di nota, il mio nome diventò una barzelletta'''. Col senno di poi, pensa che avrebbe dovuto fare almeno un altro film di 007 ma ''comunque questo è quello che sono, ho vissuto la mia vita come volevo''. Dopo Bond si è sposato, è diventato padre, e ha avuto successo nel settore immobiliare: ''La cosa migliore che puoi fare è conoscerti, sentirti e essere te stesso, non sarò perfetto, ma sono originale. Sono fiero della mia vita - dice -. Spero di aver dimostrato che è possibile sfidare le aspettative degli altri e scrivere la propria storia''.

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