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L'onda del green sui gioielli

(di Patrizia Vacalebri) - I nuovi materiali utilizzati nei gioielli devono essere 'green'. Come l'alluminio, che risulta difficile da immaginare nella vetrina di un grande gioielliere ma che regala grandi sorprese grazie alla sua malleabilità, che permette di realizzare opere innovative e complesse, raffinate nel design ma di grande resistenza. Oppure come il titanio light, uno dei materiali "alternativi" più amati per la sua incredibile leggerezza anche se di difficile lavorazione per il punto di fusione altissimo. Il rame, molto amato dall'alta gioielleria per i suoi contrasti cromatici che regalano gioielli raffinati. Infine, il cristallo, il cui uso è confermato da tempo per la sua leggerezza e per la trasparenza, la novità sta nell'usare questo minerale, come base su cui incastonare le pietre preziose. Oltre a platino, oro e argento per la gioielleria ci sono molteplici materiali, alcuni ancora da sperimentare, per dare libero sfogo alla creatività e all'innovazione, con una predilezione per il riutilizzo e il riciclo, per soddisfare i clienti più giovani e attenti ai temi dell'eco-sostenibilità.

Parola magica che ha fatto da guida all'ultima edizione di Vicenzaoro, salone internazionale del gioiello di Vicenza organizzato da Italian Exhibition Group (IEG) è stata proprio la 'Green Jewellery', la responsabilità sociale e le politiche di sourcing di tutti i materiali utilizzati nel settore orafo-gioielliero mondiale, anche in relazione alla nuova legislazione Eu dei Mineral Conflicts sull'industria del gioiello. Per le imprese della gioielleria Made in Italy intraprendere la strada della sostenibilità significherà sempre più accrescere la propria competitività internazionale. Si va verso la Corporate Social Responsability al centro dell'attività a sostegno della tracciabilità, commercio etico, tutela dell'ambiente, salvaguardia del diritto-dovere al lavoro e della salute. In tema di Green Jewellery hanno hanno partecipato Caterina Occhio, fondatrice di "SeeMe", brand di gioielli etici e solidali (a forma di cuore) realizzati da ragazze madri del Medio Oriente e del Nord Africa (Tunisia e Turchia) Jennifer Ewah, fondatrice e direttrice creativa di "Eden Diodati", brand di gioielli sostenibili con base a Londra, realizzati in collaborazione con cooperative di donne del Rwanda sopravvissute a genocidi, e Gaetano Cavalieri, presidente di Cibjo -The World Jewellery Confederation, la Confederazione Mondiale della Gioielleria

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