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L'impero di Playboy

 Un uomo da 50 milioni di dollari ma che prima della crisi, quando Playboy era all'apice, ne valeva 200 di milioni. Hugh Hefner lascia orfano l'impero delle conigliette, uscendo anche dalla famosa 'Playboy Mansion', venduta negli anni scorsi quando le difficolta' finanziarie lo avevano costretto a stringere la cinghia.
    Hefner dice addio all'impero che ha costruito pezzo per pezzo grazie a un prestito iniziale da 8.000 dollari, inclusi 1.000 dollari da sua madre: era il 1953 e si era appena licenziato da Esquire dopo che la rivista gli aveva negato un aumento di 5 dollari. Da quel momento e' iniziato il boom, con il primo numero di Playboy rivelatosi un successo spalancando la porta a un'ascesa che lo ha portato dalla prima 'Playboy Mansion' di Chicago a quella piu' simbolica sulle colline di Beverly Hills. La crisi del 2008 e l'avvento di internet hanno pero' impresso un duro colpo a Playboy, il cui logo continua comunque a resistere come uno dei piu' riconosciuti e di valore al mondo.
    Per salvare il suo gruppo Hefner e' corso a un rimedio estremo: ha venduto a societa' di private equity, mantenendo il 35% del marchio Playboy e il 100% del magazine, il cui valore e' stimato in 500 milioni di dollari. E si e' disfatto anche della Playboy Mansion, con le sue 29 stanze e il suo zoo, venduta per 100 milioni di dollari.
    In base ai documenti depositati per l'ultimo divorzio, Hefner aveva nel 2009 un reddito mensile di 290.580 dollari, di cui 116.667 da Playboy. Elevate anche le spese: 18.000 dollari al mese per il cibo e almeno 25.000 per l'intrattenimento, senza contare le spese per l'universita' dei figli e l'assicurazione.
   

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