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20 anni di Grandi Giardini italiani ed entrano le Borromee

Grandi Giardini Italiani, l’impresa culturale fondata da Judith Wade che riunisce i più bei giardini italiani visitabili, festeggia quest’anno i 20 anni di attività. Il network è nato nel 1997 con 12 giardini e 200.000 visitatori e oggi conta oltre otto milioni di persone l’anno che visitano i Grandi Giardini Italiani.
Un nuovo trend turistico in crescita: i viaggiatori, stranieri e italiani, infatti sono sempre più interessati alle bellezze paesaggistiche e ambientali. Il cosiddetto Horticultural Tourism rappresenta uno dei turismi italiani più qualificanti per il Paese: è ambientale, è paesaggistico ed è culturale.

A conferma della grande importanza che il cosiddetto turismo del verde e dei giardini sta portando nell'ambito dell’economia del turismo, in questo mese di luglio entrano 5 nuovi parchi nel network di Grandi Giardini, giardini perfetti per una visita e un soggiorno nella stagione estiva: sul Lago Maggiore Isola Bella, Isola Madre, Rocca di Angera e il Parco di Villa Pallavicino e il Castello di Torcrescenza a Roma.

Con l'arrivo di questi splendidi giardini, il network Grandi Giardini Italiani conta 125 giardini in 12 regioni, di proprietà sia privata che pubblica.

Ciascun giardino offre uno spettacolo diverso.

Isola Bella con il suo giardino all’italiana, ideata in onore della moglie di Carlo I, Isabella d'Adda, è famosa per il suo Palazzo e per il Teatro Massimo o Ninfeo. Con il suo spettacolare fronte scenico a tre piani, sormontato dalla statua dell'unicorno, emblema del casato dei Borromeo, e la Galleria Berthier che accoglie 130 dipinti, sono forse tra i beni culturali più importanti del Lago Maggiore.

Isola Madre accoglie un giardino paesaggistico all'inglese realizzato nell’Ottocento che, grazie ad un clima favorevole, ospita rare piante e fiori esotici provenienti dalle più diverse latitudini. Sopravvissuto a una tromba d'aria, c'è anche un magnifico esemplare di cipresso del Kashmir; ingegnosi tiranti lo assicurano al terreno dell'Isola, esempio della cura dei proprietari e di Gianfranco Giustina, curatore dei giardini delle Isole Borromee e ora anche del giardino di Villa Pallavicino.

La Rocca di Angera è di proprietà dei Borromeo dal 1445. La Rocca è il risultato di 600 anni di interventi architettonici. Attualmente ospita il Museo della Bambola e del Giocattolo, attualmente il più importante in Europa.
Facendo riferimento ai numerosi documenti, recentemente è stato ricostruito un giardino medievale, addolcendo in questo modo i tratti della fortezza inespugnabile.

Villa Pallavicino a Stresa è una proprietà di sedici ettari che include un parco aperto al pubblico dal 1956. La Villa assomiglia a un balcone sul lago, con una vista mozzafiato sulle Isole Borromee. La proprietà ospita anche una magnifica collezione di acidofile di fioriture e proporzioni spettacolari. Nel parco è stato riservato molto spazio a canguri, lama, pavoni, zebre e molti altri animali, gioia delle famiglie che lo visitano.

Il Castello di Torcrescenza, immerso in un parco secolare alle porte di Roma, risale alla seconda metà del XV secolo dove sorgeva un'antica torre del 1100. 

Guida naturale al castello sono un suggestivo viale nel bosco di querce, pini e allori in cui all'imbrunire fanno capolino famiglie di fagiani ed istrici, ed il viale di rose mellandine, in fiore da maggio a novembre. 

Il Castello ha ispirato artisti come Claude Lorrain che lo ritrasse nel 1648 in un dipinto esposto al Metropolitan Muesum di New York, e Nicolas Poussin che lo dipinse più volte nei suoi paesaggi. E' anche conosciuto come il castello delle mimose perché a febbraio si tinge d'oro.
E' un giardino composito dove si esaltano sia precisioni di un disegno formale con le fontane che incanalano l'acqua scendendo da un vascone all'altro, seguendo il percorso a gradini così da creare giochi d'acqua, sia la fantasia di un giardino mediterraneo. È stata creata la zona delle piante succulente arrivate dalla Sicilia e profumate da una collezione di piccoli agrumi antichi in vaso, che durante l’inverno vengono messi a dimora in una serra. Questa idea è nata da un quadro di Joseph Heinz del 1625 che rappresenta il giardino all'italiana di Villa Borghese dove vi sono piccoli alberi di agrumi per consentire alle dame di cogliere i frutti facilmente. Imitando il giardino segreto di villa Borghese s'incontrano iris, anemoni o fiori del vento, myosotis e collezioni di narcisi e tulipani storici. Nel giardino non mancano le piante aromatiche, ornamentali e le rose.
Dal ponte levatoio si entra nel castello e si giunge al chiostro con le sue quindici colonne ottagonali in peperino ricoperte di ficus pumila.

 

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