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Bogliolo, un italiano a capo del glamour Tiffany

(di Patrizia Vacalebri) - Il manager italiano Alessandro Bogliolo è il nuovo ad di Tiffany, il più famoso marchio americano di gioielli, la maison del lusso a stelle e strisce più glamour, con il suo negozio-santuario sulla Fifth Avenue a New York, passato alla storia grazie alla sosta all'alba davanti alle sue vetrine della Audrey Hepburn-Holly del film-cult di Blake Edwards, Colazione da Tiffany.
    La nomina di Bogliolo è un ulteriore motivo di orgoglio per l'Italia, che oltre a schierare i marchi della moda più prestigiosi del mondo a suo vanto, oggi può aggiungere alla lista anche i nomi dei suoi manager contesi da aziende prestigiose fuori confini.
    Bogliolo, 52 anni, attuale ceo di Diesel, prenderà le redini di Tiffany & Co dal 2 ottobre. Nel suo curriculum si nota subito la lunga esperienza da Bulgari, 16 anni, dove, nell'era Trapani, ha rivestito l'incarico di Chief Operating Officer e vice presidente esecutivo per orologi, gioielli e accessori (tra il 1996 e il 2012) prima di essere nominato Chief Operating Officer per il Nord America di Sephora. Nel 2013, era stato poi chiamato da Otb (Only the brave, di Renzo Rosso) per guidare il marchio Diesel. Da Tiffany, Bogliolo raccoglie il testimone di Frederic Cumenal, liquidato dalla maison Usa lo scorso febbraio.
    "Con l'annuncio di oggi si conclude il processo per identificare una figura leader da posizionare al vertice dell'azienda per seguire la sua crescita sostenibile" ha detto Michael J. Kowalski, chairman e interim ceo. "Alessandro ha una stimata reputazione per creatività e performance, avendo in precedenza lavorato per brand internazionali. La sua visione e il suo approccio abbracciano i valori di Tiffany".
    "Sono onorato ed entusiasta dell'opportunità di guidare quest'azienda così importante - ha aggiunto Bogliolo - Tiffany, con la sua storia leggendaria ha sempre rappresentato il lusso, lo stile e uno straordinario standard di qualità ed eccellenza.
    M'impegnerò a rafforzare la posizione dell'azienda come uno dei più importanti marchi del lusso e diffondere il suo valore a tutti i suoi consumatori". Bogliolo andrà a dirigere il colosso americano del lusso con un appeal mondiale pari solo a quello rappresentato da Chanel per i francesi. Laurea in business administration alla Bocconi e inizio carriera con la società di consulenza globale Bain & Co, Bogliolo ha accumulato un'esperienza professionale globale, passando dalla Cina all'Europa, fino appunto agli Stati Uniti, dove andrà ad amministrare la maison più antica, nata a New York nel 1837, 180 anni fa. Non era forse italiano l'ad di Gucci Domenico De Sole che guidò assieme allo stilista americano Tom Ford, il marchio fiorentino in quel periodo in crisi verso un nuovo successo planetario, rendendolo uno dei brand più desiderati del mondo, e che dal 2015 è al vertice della prestigiosa casa d'aste Sotheby's, di proprietà di Francois Pinault, oggi proprietario di Christie's, concorrente di Sotheby's, oltre che di Gucci? E non è italiano Pietro Beccari, ad di Fendi, che fa parte del gruppo francese LVMH? Evidentemente, "Italians do it better". (ANSA).
   

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