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Ecco le A-WA, quando Israele canta in arabo

di Massimo Lomonaco

Chi ha apprezzato le atmosfere del film di successo 'Libere, disobbedienti, innamorate' (In Between), non resterà indifferente alla musica delle 'A-Wa', trio femminile israeliano che canta in arabo e mixa in maniera straordinaria sound ultramoderno e musicalità mediorientale con una teatralità di altri tempi. Vera e propria family band, le tre giovani sorelle, Tair (34), Liron (31) e Tagel (28) Haim, sono le regine dei club off di Tel Aviv e non solo. L'ultimo loro concerto al 'Barby' - una sorta di hangar nella periferia sud della città, affollato come un uovo di millennials e vecchia guardia - ha rafforzato una popolarità in forte ascesa.

Nelle feste trendy in Israele, ma anche nei matrimoni, le A-WA sono oramai di rigore. Le loro canzoni - ispirate al folclore degli ebrei yemeniti - passano nelle radio dell'intero Medio Oriente grazie ad una lingua passepartout nella regione. Ad incontrarle dal vivo sono indistinguibili dalle ragazze israeliane di tutti i giorni, a cominciare dalle onnipresenti infradito ai piedi, vera e propria calzatura nazionale. "A-WA - raccontano all'ANSA in un bar alla moda nel lungo Viale Rothschild, tappa obbligata per chi vuol capire la città - è uno slang arabo. Lo sentivamo pronunciare dalle nonne yemenite. E' una chiamata a tirarsi su, come dire 'Yallah', balliamo. Ha il suono dell'energia e un tono accattivante: facile da pronunciare e ricordare. Corrisponde perfettamente al nostro spirito".

Come le tre ragazze protagoniste del film 'Libere, indipendenti, innamorate', anche loro si sono trasferite a Tel Aviv per viverci insieme, fermamente intenzionate a dare la scalata al successo. "La musica yemenita - sottolineano quasi all'unisono - a casa era sempre nell'aria. Siamo cresciute ascoltando cantanti yemeniti e donne che avevano l'abitudine di cantare le canzoni della tradizione. A ballare e essere molto teatrali, con costumi e gioielli speciali. Per noi erano modelli di ruolo. Del resto la musica e la danza e il teatro sono una cosa sola nella cultura yemenita". E il pensiero corre - ma lo è stato anche per loro - ad Ofra Haza, antesignana del genere, straordinaria artista morta prematuramente nel 2000, mito di Israele e star internazionale. "Abbiamo deciso di cantare solo in arabo: è stata una scelta molto audace e - insistono - andiamo fino in fondo".

Cresciute a Shaharut, un villaggio del deserto dell'Aravà nel sud di Israele non lontano da Eilat, di quegli spazi hanno fatto una categoria dello spirito che - dicono - "portiamo con noi nel panorama urbano". Questo "spirito" è mescolato "con musica elettronica e hip hop", in un sound che le A-WA vogliono sia "divertente e contemporaneo". Dopo il successo del primo album 'Habib Galbi' ('Amore del mio cuore'), ora c'è grande attesa per il secondo. Ancora senza titolo, Tair, Liron e Tagel lo considerano una sorta di prova del fuoco per il loro lavoro. A confortare questa loro aspettativa, il tam tam dei social che cresce di giorno in giorno. "Ci stiamo lavorando sopra: tra 10 e 12 brani originali, scritti e composti da noi. Ha il cuore del folclore yemenita che abbiamo portato nel primo album, ma sarà - spiegano - più sviluppato, esprimerà di più noi stesse. Sarà più audace, più tagliente, moderno".

A luglio lasceranno Israele per un lungo tour negli Usa e in Europa, soprattutto in Francia paese che considerano d'elezione. "Lì - sottolineano - abbiamo incontrato molti studenti con origini yemenite o egiziane. Ci dicono di sapere che siamo israeliane ed ebree ma ci dicono anche di amare la nostra musica e ci spronano ad andare avanti. La musica è proprio un territorio neutro per parlare con le persone. E se non possiamo raggiungere fisicamente certi posti come lo Yemen o altri Paesi, la nostra musica può farlo". All'orizzonte c'è anche l'Italia e le A-Wa - promettono salutando - sono decise a conquistare anche questo palcoscenico.

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