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Scuola: è polemica su piattaforme Big data, meglio autonome e open source

Le principali piattaforme digitali, i social e i prodotti di software che quotidianamente usiamo afferiscono a una stessa galassia di multinazionali, contro il quale, recentemente, si sono rivoltati svariati docenti universitari che chiedono piattaforme autonome, open source e non di proprietà di qualche società. "Le scuole e le università italiane si sono affidate per la gestione della didattica a distanza a piattaforme della galassia cosiddetta "Gafm" (Google, Apple, Facebook, Microsoft e Amazon) - spiega Domenico Fiormonte, docente di Sociologia della comunicazione all'Università Roma Tre e promotore insieme ad altri docenti di una lettera aperta -.Tuttavia, il 16 luglio 2020 la Corte di Giustizia Europea ha emanato una sentenza molto importante (C-311/18) dove, in sintesi, si afferma che le imprese statunitensi non garantiscono la privacy degli utenti. Dunque allo stato tutti i trasferimenti di dati da UE a Stati Uniti devono essere considerati illegittimi". Un seminario proprio sulla 'sfida della didattica digitale' è stato organizzato per il 4 dicembre dal Dipartimento di Scienze Politiche a Roma Tre.

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