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Cretu, al Sud investiti miliardi fondi Ue dal '75 ma non c'è crescita attesa

BRUXELLES - "Sfortunatamente ero presente alla plenaria del Parlamento Ue che ha respinto la nostra proposta sulla condizionalità macroeconomica. Per noi era una proposta in difesa del bilancio europeo, perché molti studi mostrano che dove non c'è un ambiente per le riforme non possiamo vedere risultati tangibili nella vita delle persone. Ad esempio nel Mezzogiorno, a fronte di miliardi di euro investiti dal '75, non vediamo davvero la crescita economica e la creazione di posti di lavori che ci attendiamo". Così la commissaria Ue alla Politica regionale, Corina Cretu, commentando il voto con cui la settimana scorsa il Parlamento europeo ha chiesto di eliminare la condizionalità macroeconomica (legame fra fondi strutturali e rispetto delle politiche di bilancio) dai nuovi regolamenti sui fondi Ue.

"La nostra idea era d'inserire un elemento di giustizia, perché si tratta di proteggere i soldi dei contribuenti europei - ha aggiunto - per noi non ha senso continuare a spendere soldi pubblici europei se non sono applicate alcune politiche macroeconomiche. Questo porta semplicemente a una perdita di fondi, ed è di questo che si occupa la condizionalità macroeconomica secondo noi". Oggi alle 19 ci sarà il primo 'trilogo' fra le istituzioni europee sul tema per cercare di arrivare a un accordo. "Io ci sarò per difendere la nostra proposta - ha detto Cretu - Il Parlamento Ue ha già preso la sua decisione, quindi il mediatore sarà il Consiglio Ue".

 

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