BRUXELLES - Attesa per il voto domani a Bruxelles sulla sede della nuova autorità europea dell'Antiriciclaggio, l'Amla. Roma è tra le nove città in gara e secondo quanto si raccoglie da fonti europee se la può giocare, anche se alla vigilia resta ancora molto ampia la rosa delle "papabili". L'alto numero di candidati e la modalità di voto rendono poi complicato ogni pronostico, perché induce più del solito a tener le carte coperte sino all'ultimo.
Per la prima volta la città ospite di un'agenzia europea sarà decisa congiuntamente da Parlamento Ue e Consiglio, e non solo dagli Stati come in passato, su indicazione della Corte Ue (dopo ricorso italiano sull'agenzia del farmaco). Il voto sarà segreto e ripartito tra i rappresentanti degli Stati e dell'Eurocamera, con 27 voti a testa. La vincitrice tra le nove sarà decisa a maggioranza semplice dei voti espressi (28 su 54, ma anche 26 se per esempio votassero solo in 50).
Per gli Stati ciascuna delegazione dovrebbe schierare il proprio rappresentante, mentre per il Pe voteranno i relatori, più i relatori ombra, anche se la composizione esatta sarà in realtà decisa dalle due commissioni coinvolte: quella per l'Economia (Econ) e quella per la Giustizia (Libe). A decisione presa, attesa nella notte, ci sarà una conferenza nella sala del Consiglio all'Europa Building.
Da quanto filtra la presentazione di Roma all'audizione congiunta tra Pe e Consiglio a fine gennaio è apparsa convincente, con anche un buon valore economico associato all'offerta (27 milioni per i primi otto anni). Hanno colpito per la parte economica anche Vienna (copertura perpetua dei costi) e Dublino (80 milioni di euro sul tavolo), assieme a Madrid (112mila euro al mese per la sede, più spese generali), che però potrebbe scontare qualche malumore per aver appena portato a casa la presidenza della Bei, affidata all'ex ministra dell'Economia Nadia Calvino. Si ritengono comunque ben posizionate Parigi e Francoforte. Bruxelles, Riga e Vilnius sono le altre candidate.