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Ue dichiara guerra al razzismo, usare risorse Recovery Fund

BRUXELLES - La Commissione europea presenta un piano d'azione con cui dichiara guerra al razzismo e alla xenofobia, a partire dalle scuole e dagli ambienti delle forze dell'ordine. Bruxelles nominerà per la prima volta un coordinatore anti-razzismo, invitando gli Stati membri a dotarsi di piani nazionali entro il 2022, e ad utilizzare le risorse del prossimo Bilancio Ue e del Recovery fund, per mettere in campo misure efficaci. Il mancato rispetto delle direttive europee potrà dare luogo a procedure di infrazione.

"I progressi per combattere il razzismo e l'odio in Europa non sono abbastanza. È giunto il momento di affrontare il problema. Le proteste parlano chiaro: il cambiamento deve avvenire ora. Non sarà facile, ma è necessario. Intensificheremo il nostro impegno e non esiteremo a rafforzare la legislazione, se occorre. La stessa Commissione adeguerà la sua politica di assunzioni in modo da rispecchiare meglio la società europea", ha affermato la vicepresidente Vera Jurova, presentando l'iniziativa con la commissaria all'Eguaglianza Helena Dalli.

"Nelle società democratiche non vi è spazio per la discriminazione razziale e il razzismo di alcun tipo - ha avvertito Dalli -. Dobbiamo tutti impegnarci perché le nostre società siano antirazziste. Con questo piano d'azione riconosciamo che il razzismo non è solo perpetrato da singoli individui, ma che è anche un fenomeno strutturale. Dobbiamo pertanto contrastarlo a tutti i livelli di governance per invertire la tendenza. Per questo affrontiamo, tra l'altro, questioni riguardanti l'attività delle autorità di contrasto, gli atteggiamenti sociali, gli stereotipi e le difficoltà economiche e incoraggiamo gli Stati membri ad adottare i propri piani d'azione contro il razzismo".

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