BRUXELLES, 08 FEB - I governi di Polonia, Estonia, Lettonia e Lituania chiedono dei passi avanti nell'uso degli asset russi congelati nell'Ue. "Durante il Consiglio Europeo straordinario dovremmo avere una discussione politica conclusiva, seguita da un orientamento concreto per la Commissione", si legge nella lettera congiunta indirizzata ai presidenti Charles Michel e Ursula von der Leyen e al premier svedese Ulf Kristersson. "Questo orientamento sarà la base per la proposta legislativa sull'uso degli asset congelati al fine di sostenere la ricostruzione dell'Ucraina", si legge nella missiva in cui si esorta ad elaborare tale proposta "senza indugio".
"Secondo le stime disponibili, finora gli Stati membri hanno congelato le riserve della Banca centrale russa per un valore di oltre 300 miliardi di euro", osservano i premier dei quattro Paesi, firmatari della lettera, in cui si esorta a utilizzare "tutti gli asset" per "coprire i costi dell'aggressione russa contro l'Ucraina" e della "ricostruzione futura dell'Ucraina". "Dovremmo essere più creativi nel valutare l'eventuale portata e ulteriori opzioni per rafforzare l'impatto delle nostre misure", si legge ancora nella lettera in cui si chiede espressamente alla presidenza svedese di "portare avanti il lavoro e organizzare il lavoro del Consiglio nelle prossime settimane per garantire una buona preparazione dell'orientamento politico da parte del Consiglio europeo su concreti obiettivi legislativi.
L'Ue inoltre dovrebbe essere capofila nella promozione degli sforzi mondiali per un meccanismo internazionale di compensazione per l'Ucraina e la sua ricostruzione". Al vertice di ottobre 2022, il Consiglio europeo aveva invitato la Commissione europea a presentare delle opzioni, conformi al diritto europeo e internazionale, per utilizzare gli asset congelati a sostegno della ricostruzione post bellica. La Commissione aveva poi definito tali opzioni lo scorso novembre, senza tuttavia tradurle in un testo legislativo.