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Piano per ridurre del 90% le emissioni dei trasporti

BRUXELLES - Ridurre del 90% le emissioni inquinanti emesse dal sistema europeo dei trasporti: questo l'obiettivo che la Commissione Ue vuole raggiungere attraverso le quattro proposte adottate oggi per modernizzare il settore e sostenere la transizione verso una mobilità più pulita, verde e intelligente in linea con gli obiettivi del Green Deal europeo.

In questo contesto l'Ue vuole anche raddoppiare il traffico ferroviario ad alta velocità entro il 2030 e triplicarlo entro il 2050. La strategia presentata da Bruxelles punta a convogliare più passeggeri e merci sulla ferrovia e sulle vie navigabili interne, sostenere la diffusione di punti di ricarica, le infrastrutture alternative di rifornimento e le nuove tecnologie digitali, nonché a dare maggiore attenzione alla mobilità urbana e alla multimodalità.

Per il vice presidente della Commissione europea, Frans Timmermans, "la transizione verde e digitale in Europa porterà grandi cambiamenti al modo in cui ci muoviamo. Le proposte odierne - spiega - mettono la mobilità europea sulla buona strada per un futuro sostenibile".

"Oggi proponiamo standard più elevati lungo la rete Ten-T, potenziando la ferrovia ad alta velocità e incorporando la multimodalità e un nuovo corridoio Nord-Sud nell'Europa orientale", ha dichiarato la commissaria Ue ai Trasporti, Adina V?lean. "Con la nostra direttiva sui sistemi di trasporto intelligenti stiamo adottando le tecnologie digitali e la condivisione dei dati" per "rendere i viaggi in Ue più efficienti e più sicuri per conducenti, passeggeri e imprese".

 La nuova normativa stabilisce che le principali linee ferroviarie Ten-T per passeggeri devono consentire ai treni di viaggiare ad una velocità pari o superiore ai 160 km/h, creando così collegamenti ad alta velocità competitivi in tutta l'Ue. Inoltre, è prevista la realizzazione di nove "corridoi di trasporto europei" per garantire che la pianificazione delle infrastrutture soddisfi le reali esigenze operative.

La proposta sulle Ten-T è integrata, inoltre, da un piano d'azione che definisce una tabella di marcia con ulteriori azioni volte a rimuovere le barriere ai viaggi transfrontalieri e su lunghe distanze con l'obiettivo di raddoppiare il traffico ferroviario ad alta velocità entro il 2030 e triplicarlo entro il 2050. Le 424 città che si collocano lungo la rete Ten-T dovranno, inoltre, sviluppare dei piani per promuovere la mobilità urbana ad emissioni zero e migliorare i trasporti pubblici e le infrastrutture pedonali e ciclabili.

La Commissione europea, infine, ha presentato un nuovo quadro per la mobilità urbana, ossia una guida europea destinata alle città per aiutarle a ridurre le emissioni e a migliorare la circolazione, anche attraverso piani di mobilità urbana sostenibile. Il focus principale sarà sui trasporti pubblici, a piedi e in bicicletta, senza tralasciare soluzioni ad emissioni zero per taxi e servizi di ride-hailing, ad esempio. La guida delinea anche le opzioni di finanziamento per gli enti locali e regionali con cui attuare queste priorità.

"Per l'Italia - ha spiegato Valean - abbiamo il corridoio ferroviario Adriatico e il corridoio del Mar Tirreno, entrambi per il trasporto merci, e riconosciamo il porto di Civitavecchia come porto della capitale". La commissaria, inoltre, ha fatto un plauso al governo per aver messo "già 5 miliardi di euro dal suo bilancio per rinnovare il corridoio merci Adriatico, un esempio per gli altri Stati membri" che mostra l'impegno verso una maggiore sostenibilità nel settore trasporti.

Valean ha, inoltre, precisato che la revisione proposta "è stata il risultato di un processo di consultazione" con i partner, ciascuno con "le proprie ambizioni e il proprio modo di guardare alle rispettive reti, cercando di dare più senso alle reti all'interno dei Paesi" La rete centrale - che collega i 27 Stati membri e la cui realizzazione è prevista entro il 2030 - si snoda lungo nove corridoi, quattro dei quali interessano l'Italia. Ad essa, si affianca, integrandola, la rete globale, costituita da infrastrutture di trasporto che mirano a raggiungere obiettivi di coesione territoriale, il cui completamento è previsto entro il 2050. La proposta odierna apporta delle modifiche alla rete centrale e introduce una tappa intermedia al 2040 per il completamento della rete centrale estesa che si aggiunge a quelle inizialmente previste.

 

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