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Ue, per Italia rischi stress bilancio nel medio termine

BRUXELLES - Per l'Italia i "rischi sulla sostenibilità del bilancio appaiono alti nel medio periodo", e nel lungo per le "vulnerabilità legate al debito alto": lo scrive la Commissione Ue nel rapporto sulla sostenibilità 2018 discusso all'Ecofin. Nel breve termine (un anno) invece "non c'è un rischio significativo di stress di bilancio, ma alcune variabili indicano vulnerabilità", perché è "particolarmente esposta a cambiamenti improvvisi della percezione dei mercati", alla luce dei bisogni finanziari del Governo ancora grandi".

Alcuni Paesi ad alto debito come Italia, Cipro, Francia e Spagna "restano esposti a shock sfavorevoli", scrive la Commissione. Assieme all'Italia, per altri sei (Belgio, Spagna, Francia, Ungheria, Portogallo e Regno Unito) ci sono rischi sul bilancio nel medio termine a causa di debiti alti, posizioni di bilancio deboli e sensibilità agli shock. Il rapporto della Commissione sottolinea anche che, in caso di stress dei mercati, i Paesi ad alto debito hanno costi di finanziamento molto più alti. In particolare per l'Italia, l'effetto di uno shock di liquidità sugli stock di debito sarebbe più alto che altrove: farebbe aumentare il debito di 11 punti percentuali. "Per questo è necessaria prudenza" da parte dei governi, scrive la Ue.

L'Ecofin, nelle sue conclusioni, prende nota del rapporto della Commissione e "riconosce che alti livelli di debito possono danneggiare la crescita, ridurre l'abilità delle finanze pubbliche di fornire stabilità anti-ciclica in caso di rallentamento e avere effetti negativi di contagio sulla stabilità finanziaria degli Stati membri, soprattutto quelli dell'euro". Per questo i ministri sottolineano come sia necessaria "l'appropriata combinazione di politiche che si concentrino su finanze pubbliche solide".

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