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Freccia Vallone, vince il belga Teuns grazie al lavoro del ragusano Caruso

La solita Freccia Vallone, intensa, spettacolare, dura. A vincere oggi sul terribile Muro di Huy è stato Dylan Teuns, belga capace di domare Valverde che nonostante i suoi 44 anni stava riuscendo nell'impresa di vincere ancora una volta, e sarebbe stata la sesta, la Classica con l'arrivo più difficile al mondo. Ma lo spagnolo negli ultimi 20 metri si è arreso. Già aveva fatto tanto raggiungendo Teuns ai -50 metri con pendenze terrificanti superiori al 20%. Alla fine la differenza l'hanno fatto i quasi dodici anni di differenza tra il primo arrivato (30 anni) e il piazzato (42, lunedì prossimo 25 aprile). La vittoria di Teuns è da dividere con tutta la squadra, la Bahrain - Victorious, che presentava ai nastri di partenza atleti di grande spessore tecnico: l'olandese Wout Poels, lo spagnolo Leon Sanchez, l'australiano Haig, l'elvetico Mader e soprattutto Damiano Caruso, fresco vincitore del Giro di Sicilia 2022. È stato il ragusano a portare Teuns ai piede del muro di Huy e a coprirlo per metà della salita per poi lanciarlo verso la vittoria finale. "Stamattina per scaramanzia ho detto non abbiamo l'uomo per vincere la Freccia - spiega L'Aquila degli Iblei- L'ho detto ma non lo pensavo. Teuns è un ragazzo che su questi arrivi è forte. E' un periodo che pedala bene e oggi ha colto.una bellissima vittoria. Sapevano che la gara si faceva sul circuito finale impegnativo reso più difficile dal vento e quindi bisognava stare attenti e controllare la gara e nel finale è andato tutto bene". La prossima settimana Caruso parteciperà al Giro di Romandia e poi a luglio sarà al Tour de France. Primo degli italiani Pozzovivo, giunto al quindicesimo posto con il ritardo di sette secondi. Ordine d'arrivo:
1. Dylan Teuns 4h42'12''
2. Alejandro Valverde +2''
3. Aleksandr Vlasov +2''
4. Julian Alaphilippe +5''
5. Daniel Martínez +7''
6. Michael Woods +7''
7. Ruben Guerreiro +7''
8. Rudy Molard +7''
9. Warren Barguil +7''
10. Alexis Vuillermoz +7'' 11. Tiesj Benoot +7''
12. Tadej Pogacar +7''
13. Benoît Cosnefroy +7''
14. Nick Schultz +7''
15. Domenico Pozzovivo +7''

Il percorso

Duecentodue chilometri e cento metri: un percorso unico perché rispetto a tutte le altre Classiche presenta un percorso relativamente tranquillo ma con il terribile Muro di Huy un salita breve di 1.300 metri ma con pendenze che fanno paura, addirittura in 200 metri si sale al 14,5% che bisogna scalare tre volte: è lassù il traguardo finale posto alla fine di 202,1 km con partenza da Blegny e arrivo, appunto, a Huy. Poca cosa le altre salitelle Côte de Cherave, Côte d'Ereffe, Côte des Forges rispetto al muro finale.

La storia "azzurra" della corsa

Tanti gli italiani che hanno scritto il loro nome nell'Albo d'oro della corsa. Rebellin è stato l'ultimo a far suonare l'inno di Mameli sul podio della premiazione nel 2009. Il corridore veneto l'aveva vinto anche nel 2007 e nel 2004. Le vittorie di Di Luca (2005), Casagrande (2000), Bartoli (1999), Argentin (1990, 1991, 1994), Beccia (1992), Saronni (1980), Moser (1997), Dancelli (1966), Coppi (1950) dimostrano che la corsa belga ha parlato spesso la lingua italiana.

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