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Settant'anni di bellezza, buon compleanno a Stefania Sandrelli

ROMA. Indolente, seduttiva, materna, spiritosa, dolce, svagata, auto-ironica, gaudente, allegra, accogliente, vitale...sono alcune, e se ne potrebbero aggiungere molte altre, definizioni che contribuiscono a descrivere Stefania Sandrelli, una delle attrici italiane più amate, oltre che brave. E capace soprattutto di sopravvivere al suo stesso mito e alla gioventù, reinventandosi continuamente, accettando il tempo che passa, vivendo una dimensione autentica di persona al di là dei riflettori, nutrendosi proprio da chioccia degli affetti familiari, non rinunciando a quella 'leggerezzà che è il suo tratto distintivo.

Oggi compie 70 anni, 4 giorni in più della Repubblica Italiana. La sua giornata? Fino alle tre del pomeriggio si dedica ai nipoti, cinque, seguitissimi, specie se ci sono recite di fine anno, saggi, la Sandrelli ,nonna modello, per loro c'è sempre.

Per oggi Giovanni Soldati, suo compagno da oltre trenta anni, le ha organizzato invitando tanti amici una festa speciale: cena e brindisi al Jackie O., locale cult degli anni '70. «Sono felice di essere così come sono e felice di aver avuto quella bella carriera, come ho voluto» dice la Sandrelli in occasione del Nastro d'oro assegnatole dal Sindacato dei giornalisti cinematografici.

Vitale, energica, dice di sentirsi giovane come la nostra Repubblica: «siamo giovani, perché ci vuol molto tempo per diventare giovani». Il tempo che passa conta poco per chi come lei ha saputo costruirsi una vita così piena: il cinema come lavoro, passione, vissuta pure con sfrontatezza - La Chiave, correva l'anno 1983, che scandalo per l'attrice di Germi, Bertolucci, Monicelli e Scola, girare a 37 anni un film di Tinto Brass - ma mai ossessione e soprattutto mai costruita a tavolino. Una carriera, cominciata a 15 anni, in cui ci sono Divorzio all'italiana (1961), Sedotta e abbandonata (1964), Marcello Mastroianni, Vittorio Gassman, Jean Paul Belmondo, Io la conoscevo bene (1964), gli anni Settanta della sua consacrazione con Brancaleone («Monicelli mi rimproverava continuamente sul set perchè ridevo troppo alle battute di Proietti»), C'eravamo tanto amati, Novecento, L'ingorgo. E poi gli anni Ottanta della Terrazza e di Speriamo che sia femmina e anche di Mignon è partita di Francesca Archibugi e delle prime fiction come I racconti del maresciallo in cui si ritrova accanto a Gigi Proietti. Una carriera plasmata da registi che sono stati a loro volta affascinati da lei.

Una Sandrelli che non rinuncia a quel contatto speciale che riceve dal pubblico televisivo da oltre 20 anni attraverso tante serie come Il maresciallo Rocca, Il Bello delle donne fino alle ultime Una grande famiglia e Non è stato mio figlio, per citarne alcune. Raccontare l'attrice di Viareggio è parlare della sua personalità di donna determinata dietro un'aria magari svagata, un'ex ragazza che a 16 anni fece scandalo per l'amore con Gino Paoli (Sapore di Sale e una figlia, Amanda) e poi le nozze il playboy Nicky Pende (un figlio, Vito), figli da crescere poi da sola fino a formare con Giovanni Soldati, figlio di Mario, una famiglia solida, allegra, buontempona, 'pane al panè come il libro di lui scritto per raccontare storie di farina, vino, amori e amici di una vita. Una settantenne che ama le sue rughe e il suo peso, che ama il vino (produce un Chianti dagli anni '90) e la cucina, insomma la vita.

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