ROMA. A oltre 50 anni dal suo debutto, l'iconica Isetta torna - e meglio prova e ritornare - sul mercato attraverso la Microlino, un'interpretazione 100% elettrica firmata dalla svizzera Micro Mobility Systems. Rispetto alla creazione originale del milanese Renzo Rivolta datata 1952, poi passata nell'ambito Bmw che tra il 1955 e il 1962 ne ha prodotti 160mila esemplari, la 'quasi Isetta' elvetica propone la stessa funzionale compattezza, con due posti anteriori (accessibili aprendo a libro il frontale) e due posti di fortuna posteriori ma con un'unità elettrica da 15 kW al posto del motore a scoppio di 247 cc da 12 Cv della sua progenitrice. Le differenze sono numerose, dettate non solo dalla evidente disponibilità di materiali e componentistica più moderni rispetto a quelli dell'immediato dopoguerra, ma anche da una filosofia di base che punta a raggiungere i più elevati livelli di eco-compatibilità. I costi di produzione di una Bmw i8, di una Porsche Panamera Ibrida o di una Tesla - afferma l'azienda elvetica - sono molto elevati, anche in termini d'impatto sull'ambiente. Non basta, insomma, eliminare o ridurre il consumo dei carburanti fossili per definirsi 'costruttori verdi'. E la soluzione proposta con la Microlino va esattamente nella direzione (già percorsa da Smart con la ForTwo ED o da Renault con Twizy) di occupare poco spazio sulle strade, di contenere al massimo il peso, di utilizzare batterie di modeste dimensioni e di costo contenuto, di non gravare sul portafogli del cliente per puntare ad una diffusione 'democratica' della eco mobilità. Wim Ouboter, titolare della Micro Mobility Systems - che si occupa anche di altri veicoli elettrici a basso impatto - ha iniziato il progetto della Isetta del futuro nel 2015, dopo aver avuto la certezza dell'abbandono da parte di Bmw del programma che era stato avviato nel 2008. Con Ouboter hanno lavorato alcuni studenti della facolta di scienze applicate della Zurich University e i progettisti della società specializzata Designwerk. Microlino, dopo essere stata svelata in marzo al Salone di Ginevra, è passata ora alla fase dei collaudi su strada che stanno però evidenziando la necessità di un ulteriore sviluppo. Per questo sembra credibile la notizia riportata da Wired che parla di un lancio commerciale dopo il 2018, con prezzi che potrebbero spaziare tra 9.000 e 13.500 dollari, cioè 7.900 e 11.800 euro.