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Rumori in città, rischi per la salute: Napoli "capitale" italiana del chiasso

MILANO. È allarme 'mal di rumore' nelle grandi città di tutto il mondo: quasi un terzo (28%) della popolazione è esposto a un eccesso di rumore, con il rischio di disturbi all'udito e dell'umore. E se New York e gli Stati Uniti detengono lo scettro geografico del chiasso, l'Italia si pone al secondo posto, con Napoli come città più rumorosa a livello nazionale e terza nel mondo dopo New York e Los Angeles.

È quanto emerge dal documento Consensus Paper 'Coping with noise', promosso da Amplifon e presentato a Milano, dove vari esperti hanno valutato un'indagine GfK Eurisko condotta su 8800 persone di 11 Paesi) e i recenti studi scientifici sull'argomento. L'Italia con il 10% si pone dietro gli Usa (16%) per il rumore ad alto volume, ma è più 'chiassosa' di Francia, Gran Bretagna e Portogallo (7%), Paesi Bassi e Nuova Zelanda (4%) e Germania (2%). Tra le città italiane quella che si fa sentire di più è Napoli (15%), che batte Roma (9%), Milano e Torino (8%), e conquista il terzo gradino del podio mondiale della rumorosità dopo New York (36%) e Los Angeles (24%).

Il rumore arriva dalle strade, conversazioni tra le persone, musica di sottofondo e trasporto pubblico.

Tutto questo con effetti sulla salute, dato che i troppi decibel possono aumentare di circa il 30% la probabilità di avvertire un disturbo uditivo, oltre a contribuire a quasi il raddoppio dei casi di disturbi dell'umore, insonnia, difficoltà di concentrazione e mal di testa. Il 'mal di rumorè inoltre può sottoporre a stress il sistema cardiovascolare, avere un impatto sull'umore, portare a disturbi del sonno e danneggiare l'udito.

«L'esposizione al rumore - spiega Giancarlo Cianfrone, professore di Audiologia all'Università Sapienza di Roma - può danneggiare le nostre orecchie. Un eccesso di decibel può compromettere lo stato di salute delle strutture sensoriali e neurali uditive». I più vulnerabili al rumore sono giovani e adolescenti, spesso esposti a musica ad alto volume, e gli anziani, in cui al rumore si aggiunge il possibile utilizzo di farmaci nocivi per l'apparato uditivo.

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