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Tornano gli zombie di "The Walking Dead": al via la sesta stagione - Foto

ATLANTA. Tornano gli zombie di The Walking Dead. Stasera la sesta serie tv trasmessa in Italia da Fox (canale 112 di Sky) alle 21, un giorno dopo la messa in onda americana racconterà in 16 episodi come la comunità di Alexandria si adatterà all'estreme condizioni di vita in mezzo a morti viventi affamati, lupi inferociti e altri pericoli i cui dettagli restano tenuti gelosamente segreti dai produttori (il network televisivo americano AMC) e dai distributori della serie (Fox).

Si sa che nel primo episodio di quest'ultima stagione, intitolato First Time Again, Rick e Morgan si ritroveranno di nuovo insieme, e che vedremo più zombie in un solo episodio che nelle ultime tre stagioni messe insieme. Nel rigido calendario di produzione vengono concessi nove giorni per girare ogni singolo episodio, ma per First Time Again lo show runner Scott M. Gimple ha concesso uno strappo alla regola, dando al regista Greg Nicotero due giorni in più (l'episodio durerà novanta minuti).

Col passare del tempo tutto è diventato più grande in The Walking Dead: il numero dei telespettatori, il successo, la crew e il cast. I protagonisti della prima stagione erano nove, ora siamo a diciotto, tra cui: Rick (Andrew Lincoln), Daryl (Norman Reedus), Glenn (Steven Yeun), Morgan (Lennie James), Carol (Melissa McBride), Michonne (Danai Gurira), Eugene (Josh McDermitt) e Deanna (Tovah Feldshuh). Molti si son persi per strada, uccisi dagli zombie o dai propri compagni di viaggio, e altri ancora moriranno.

«Verrà versato molto sangue nella sesta stagione - dice Andrew Lincoln - ma nemmeno noi del cast
sappiamo chi morirà, leggiamo la sceneggiatura episodio per episodio quindi è una sorpresa anche per noi. All'interessato danno un po' di preavviso, ma bisogna tenersi pronti, è chiaro che siamo qui per morire, tutti».

Le riprese della sesta stagione hanno luogo a Senoia nello Stato della Georgia vicino ad Atlanta, come nel fumetto originale di Robert Kirkman, e non sono ancora terminate. Gli sceneggiatori hanno ampia libertà d'espressione, Kirkman è sempre al timone, è lui ad avere l'ultima parola, ma ha comunque concesso a Scott M. Gimple di allontanarsi dal fumetto, scrivendo episodi che raccontano storie inedite. «Sono mezzi di comunicazione differenti - ha detto il produttore Greg Nicotero - certe cose si possono raccontare in un fumetto ma non in TV e viceversa. Penso che il successo di questa serie televisiva sia dovuta al fatto che siamo riusciti a renderlo un prodotto originale, per quanto basato su un fumetto famoso. È cosi che ci siamo guadagnati la fiducia di Kirkman».

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