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I 60 anni di Pupo: la mia vita? Sciagurata ma meravigliosa - Foto

ROMA. Per i 50 anni aveva scelto di far festa con oltre mille invitati a Ponticino, suo paese d'origine nell'Aretino; i 60 anni, che cadono oggi, saranno celebrati sempre a Ponticino, ma all'insegna della beneficienza. Enzo Ghinazzi, che nonostante il tempo che passa rimane per tutti sempre e comunque Pupo, ha deciso di festeggiare la cifra tonda con una partita della Nazionale Cantanti contro una compagine di toscani, tra cui Leonardo Pieraccioni: l'incasso sarà donato a due associazioni di volontariato, la Fondazione «Cure 2 Children» di Firenze e l'Associazione Vite Onlus di Arezzo. La festa proseguirà poi in un locale della zona.

In perfetto stile Ghinazzi: «Un reality showman dalla vita sciagurata ma meravigliosa», come lo stesso artista si definì tempo fa. E del resto, la sua vita professionale, come anche quella personale, hanno spesso riservato sorprese inaspettate.

È tra gli anni '70 e gli '80 che Pupo trova la notorietà nel mondo della musica leggera con brani come Gelato al cioccolato (scritta con Cristiano Malgioglio), Su di noi (presentata a Sanremo '80), Firenze Santa Maria Novella. Poco più che ventenne, incanta le ragazzine con le sue canzoni, tradotte anche per il mercato estero. Un successo che fa il giro del mondo, con concerti nei teatri più prestigiosi e partecipazioni al Festival (oltre a quella nell'80, sarà all'Ariston nel 1983 con Cieli Azzurri, nel 1984 con Un amore grande scritta da Umberto Tozzi e Giancarlo Bigazzi) e testi scritti anche per altri cantanti (come 'Sarà perchè ti amò dei Ricchi e Poveri).

Nel 1981 Pupo fonda la Nazionale Italiana Cantanti con Mogol e Morandi, mentre Famiglia Cristiana pubblica un sondaggio dal quale risulta l'artista più simpatico per gli italiani.

Ma la crisi è dietro l'angolo e si avvicina il periodo più duro: i problemi legati al gioco d'azzardo (solo nel 2008 riuscì a saldare un debito di 200 milioni di lire con Gianni Morandi che lo aveva aiutato in quel periodo), la costruzione del suo Country Hotel e conseguenti debiti di miliardi, il baratro dell'usura e il dito puntato contro dall'opinione pubblica.

Singolare anche il capitolo sulla famiglia, che attira pesanti critiche dal mondo cattolico. Pupo racconta senza censure di come riesce a far convivere la relazione con la moglie Anna sposata nel 1974 con il rapporto, altrettanto stabile dal 1989, con Patricia, manager e compagna 'parallela'.

Nel 1992 torna a Sanremo per la quarta volta con La mia preghiera, ma la nuova vita inizia a metà degli anni Duemila, «la ripartenza», per dirla con le parole di Pupo. E a dargli nuovamente notorietà stavolta è la tv: prima come ospite (spesso inviato da Firenze per Quelli che il calcio per raccontare la Fiorentina) e poi nell'insolita veste di conduttore. La prima esperienza arriva come inviato in Brasile per il reality di
Canale 5 'La fattoria', poi come presentatore su Rai1 con 'Il malloppo'. È solo l'inizio: seguiranno Affari Tuoi (ereditato da Paolo Bonolis), Tutto per Tutto, Reazione a catena, I raccomandati, Napoli prima e dopo, oltre a diverse serate trasmesse dall'ammiraglia di Viale Mazzini. C'è spazio anche per la radio con Attenti a Pupi su Radio1 e Attenti a Sanremo.

La musica però ha ancora un posto importante nel suo cuore e torna a Sanremo prima nel 2007 con Paolo Belli e Youssou N'Dour, poi nel 2010 in un criticatissimo e fischiato duo con Emanuele Filiberto con la patriottica Italia amore mio, che comunque arriva seconda. L'anno scorso, sedotto dalle lusinghe di Agon Channel, diventa responsabile del settore game show della rete.

Pupo si dedica anche alla scrittura: nel 2005 presenta 'Banco: diario di un giocatore chiamato Pupo', racconto autobiografico della sua esperienza come vittima del demone del gioco, mentre nel 2012 esce il suo primo romanzo noir La Confessione.

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