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Trump si ricandida: alla Convention tutti in difesa delle «armi libere»

A quattro ore e mezza di auto da Uvalde, dove 21 famiglie stanno piangendo i loro morti, oltre 50.000 persone si sono riunite per celebrare le armi e assistere al Donald Trump show alla convention della National Rifle Association (Nra) a Houston, che è diventato un vero e proprio comizio in vista di una sua corsa per il 2024.

«Ci andremo a riprendere quella Casa Bianca che amiamo tanto e renderemo l'America più sicura, più ricca e più grande di sempre», ha detto l’ex presidente Usa mandando in visibilio la folla dei paladini delle armi. Una candidatura di fatto per le prossime elezioni, anche se Trump dovrà comunque passare per le primarie dei repubblicani.
«Se siamo in grado di inviare miliardi in Ucraina, possiamo anche fare tutto quello che è necessario per mettere in sicurezza le scuole», ha attaccato il tycoon, criticando Joe Biden e annunciando: «Quando sarò presidente per la seconda volta combatterò il male».

Per oltre un’ora l’ex presidente ha parlato come se fosse in campagna elettorale, delineando un dettagliato programma di governo. «L'esistenza del male nel nostro mondo non è un motivo per disarmare i cittadini rispettosi della legge: è una delle ragioni migliori per armarli», ha incalzato Trump rilanciando la proposta di armare gli insegnanti: «Non c'è niente di più pericoloso di una zona “libera dalle armi”».

Prima dello show del tycoon, che ha preso il controllo totale del palco, trasformandolo nella sua piattaforma personale, era intervenuto l’ad della Nra, Wayne LaPierre, che aveva ricordato le vittime della Robb Elementary. Una commemorazione surreale, liquidata con un minuto di silenzio e spazzata via dalle successive tre ore dedicate alla difesa del secondo emendamento, a tutti i costi.

«Abolirlo non è la risposta, le proposte di Biden sul controllo delle armi limitano il diritto umano fondamentale degli americani di autodifendersi», ha attaccato il capo della lobby delle armi. «Dobbiamo difendere il secondo emendamento», ha ribadito la governatrice del South Dakota, Kristi Noem, data come possibile candidata repubblicana alle elezioni del 2024 o come braccio destro di Trump. «Nel nostro Stato anche le nonne sono armate», ha detto nel suo intervento da leader consumata ricordando di «essere cresciuta in una fattoria circondata da migliaia di armi». «Le elite della politica e delle grandi aziende ci dicono che la colpa del male che si è manifestato a Uvalde e altrove è delle armi. Ma togliere le armi alle persone responsabili non renderà gli Stati Uniti più sicuri», ha ribadito il senatore repubblicano Ted Cruz, un altro ultrà delle armi. Assente il governatore del Texas, Gregg Abbott, che ha deciso di andare a Uvalda e ha inviato un videomessaggio. A lui e ad altri «disertori» l’imbonitore Trump ha rivolto una frecciatina all’inizio del suo discorso: «Al contrario di qualcun altro, non vi ho deluso e sono qui».

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