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Putin rassicura Draghi: «La Russia non taglierà il gas all'Italia»

Le fasi della guerra in Ucraina in tempo reale

22.33 È l’Ucraina, e non la Russia, a tenere bloccate le navi con i carichi di grano da esportare ed è l’Ucraina, e non la Russia, ad aver disseminato mine nel Mar Nero. Lo ha dichiarato l’ambasciatore russo in Italia, Serghei Razov, a ‘Diritto e Rovesciò su Rete 4. Razov si è detto certo che il presidente del Consiglio, Mario Draghi, abbia compreso la situazione nella sua telefonata di oggi con il presidente russo, Vladimir Putin.

21.18  I militari ucraini catturati dopo l’uscita dall’acciaieria Azovstal di Mariupol e detenuti a Olenivka, nel territorio controllato dai separatisti filorussi di Donetsk, non vengono torturati. Lo ha detto il segretario del Consiglio per la sicurezza e la difesa nazionale di Kiev, Alexey Danilov, secondo cui finora Mosca ha rispettato gli impegni al riguardo, in attesa di un possibile futuro scambio di prigionieri. Lo riferisce Unian.

20.59 «Pesanti combattimenti continuano alla periferia di Severodonetsk. Il nemico sta cercando di irrompere nella città. Il centro regionale viene distrutto dall’artiglieria e dagli aerei». Lo ha confermato stasera il governatore Serhiy Gaidai, secondo cui gli ucraini si stanno difendendo nelle zone di Zolotyi e Katerynivka. «L’autostrada Lysychansk-Bakhmut è costantemente sotto il fuoco nemico, muoversi è pericoloso», ha aggiunto.

19.54  «La Russia è in vantaggio, ma noi stiamo facendo tutto il possibile». Con l’assedio del Donbass che ha raggiunto un «picco d’intensità» e bombardamenti su oltre 40 città, l’Ucraina ammette che il baratro è vicino. Gli attacchi sempre più pesanti stanno mettendo in ginocchio le difese del Lugansk, ormai al 95% in mani russe, ha spiegato Kiev, avvertendo che i raid potrebbero anche allargarsi nelle prossime ore, dopo lo spostamento di sistemi missilistici Iskander da parte dei nemici nella regione frontaliera di Brest, in Bielorussia. Una minaccia che continua ad aleggiare pesante, con il presidente Alexander Lukashenko che ha ordinato all’esercito di Minsk la creazione di un nuovo comando militare al confine, dove, ha detto, si è aperto «un nuovo fronte». «Ci sono segnali di un’escalation - ha confermato la viceministra della Difesa Hanna Malyar -. Il nemico usa sistemi missilistici tattici, l’aviazione e l’artiglieria» e «attacca in diversi punti contemporaneamente. Ci aspetta un periodo estremamente difficile e lungo».

17.53 Il presidente russo, Vladimir Putin, ha assicurato il premier Mario Draghi che la Russia intende continuare a garantire forniture ininterrotte di gas a prezzi fissati nei contratti. Lo riporta il Cremlino, riferendo della conversazione telefonica avuta tra i due leader.

16.03 Le minacce di attacchi missilistici sul sud dell’Ucraina, in particolare dal mare, rimangono rilevanti. Lo ha affermato nel suo ultimo bollettino il comando operativo dell’Ucraina meridionale, citato dall’Ukrainska Pravda. Le cattive condizioni meteorologiche rendono invece al momento «impossibile lo sbarco dei marines (russi) e aumentano il rischio che le mine antiuomo vengano scaricate sulla costa», ha aggiunto la nota dei militari.

15.12 La premier finlandese Sanna Marin ha incontrato il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, nel corso della sua visita a Kiev. Zelensky ha ringraziato la collega per l’assistenza militare «molto preziosa». E ha ribadito che per l’Ucraina sono importanti l’unità sulle sanzioni contro la Russia e il sostegno all’integrazione europea: «Questo è ciò che può garantire forza nella difesa della nostra terra», ha sottolineato. I media locali ricordano che Zelensky si è rivolto al parlamento finlandese e ha invitato il Paese scandinavo a partecipare alla ricostruzione dell’Ucraina, in particolare nel campo dell’istruzione.

14.40  Visita in Ucraina della premier finlandese, Sanna Marin, che è stata nei luoghi dei presunti crimini di guerra russi. Marin ha visitato Bucha e Irpin, due delle città dove si indaga sulle stragi di civili e altri crimini di guerra. La Finlandia, come la Svezia, ha compiuto una svolta di 180 gradi nella sua tradizionale neutralità difensiva, proprio a seguito dell’invasione russa dell’Ucraina, decidendo di candidarsi ad entrare a far parte della Nato.

13.54  «La Russia sa dell’iniziativa dell’Italia per un accordo di pace in Ucraina solo dalla stampa». Lo ha ribadito il ministro degli Esteri russo, Serghei Lavrov, come riporta l’agenzia Tass.

13.11  Il servizio di intelligence ucraino (Sbu) ha pubblicato su Telegram un’intercettazione audio in cui un militare russo racconta alla moglie che il suo distaccamento ’ripuliscè gli scantinati dove si nascondono i civili a Kharkiv lanciando dentro granate. Lo riporta Ukrinform che pubblica anche l’audio. «Puliamo gli scantinati, sai come? Non chiediamo chi c’è, lanciamo granate. Abbiamo un distaccamento chiamato squadra suicida, squadra di teppisti», dice.

12.55  Il presidente russo, Vladimir Putin, ha definito «furto» la decisione europea di congelare miliardi di beni degli oligarchi. «Il furto di asset da parte dell’Occidente non porterà a nulla di buono», ha detto intervenendo in videoconferenza alla sessione plenaria del Forum economico eurasiatico.

11.29 La polizia della città sud-orientale di Lysychansk è costretta a seppellire i corpi dei civili in fosse comuni a causa delle ostilità in corso, circa 150 persone sono state sepolte in una tomba unica. Lo ha reso noto il capo militare regionale del Lugansk Sergiy Gaidai, citato dalla Bbc. Gaidai ha spiegato che le famiglie delle persone sepolte nelle fosse comuni potranno effettuare una nuova sepoltura dopo la guerra, la polizia sta rilasciando documenti che consentono di ottenere certificati di morte per i propri cari.

10.29 «Il Lugansk non è stato tagliato fuori“: lo ha dichiarato il capo dell’amministrazione militare della regione, Serhiy Gaidai, smentendo alla Bbc l’isolamento completo della regione da parte dei russi. I combattimenti, ammette Gaidai, hanno raggiunto la periferia della grande città di Severodonetsk, un obiettivo chiave per i russi. Se catturano la strada per Bakhmut, la città potrebbe essere circondata. Gaidai ha detto che mentre la strada per il sud-ovest di Severodonetsk è stata sottoposta a fuoco, gli aiuti umanitari continuano a passare. Le cose vanno molto peggio per Severodonetsk, che viene bombardata 24 ore al giorno e le forze russe sono abbastanza vicine tanto da usare colpi di mortaio, artiglieria e bombardamenti aerei. Se la Russia cattura la vicina città di Lysychansk, l’intera regione di Lugansk sarà nelle sue mani.

09.56  «Abbiamo calcolato che ci vorranno circa 80 milioni di euro per ricostruire Kiev». Sono soldi che serviranno non solo per le infrastrutture, «ma per sostenere la nostra economia». Lo ha detto il sindaco di Kiev, Vitali Klitschko, nel suo intervento al forum economico mondiale di Davos.

08.27 Sono circa 8.000 i prigionieri di guerra ucraini detenuti nelle autoproclamate Repubbliche popolari di Lugansk e Donetsk: lo ha dichiarato oggi l'ambasciatore del Lugansk in Russia, Rodion Miroshnik, al programma Soloviev Live, citato dalla Tass.

07. 38  La Russia ha attaccato 40 città nelle regioni di Donetsk e Lugansk, cinque le vittime civili e 12 i feriti: «I nemici hanno sparato contro più di 40 città nelle regioni di Donetsk e Lugansk, distruggendo o danneggiando 47 siti civili, tra cui 38 case e una scuola. A causa di questi bombardamenti cinque civili sono morti e 12 sono stati feriti», scrive su Facebook lo Stato Maggiore delle Forze armate dell’Ucraina, citato dalla Bbc.

06.50   I soldati delle Repubbliche di Donetsk e Lugansk, insieme all’esercito russo, «hanno sfondato la difesa delle forze armate ucraine sullo Svetlodar Bulg, nella regione di Lugansk». Lo ha annunciato su Telegram l’ambasciatore di Lugansk in Russia, Miroshnik. Pioggia di bombe su Zaporizhzhia e Severodonetsk. Il Cremlino accetta lo cambio di prigionieri di Azovstal solo dopo il processo. Il comandante Prokopenko parla con la moglie: ’Stiamo bene, finora nessuna violenzà. Il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba, al Forum economico di Davos, accusa la Nato di «non fare letteralmente nulla» contro la guerra.

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