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Gli Usa riportano l'ambasciata in Ucraina e assicurano altri aiuti economici

Gli Stati Uniti riporteranno a partire da questa settimana la loro presenza diplomatica in Ucraina e sbloccheranno altri aiuti militari per oltre 700 milioni di dollari, che andranno a Kiev ma in parte anche agli alleati regionali Nato che hanno fornito armi all’Ucraina e ora hanno bisogno di ricostituire le loro scorte. Lo hanno annunciato funzionari Usa al termine del viaggio a Kiev dei segretari di Stato e alla Difesa americani Antony Blinken e Lloyd Austin, che hanno incontrato ieri sera il presidente ucraino Volodymyr Zelensky.

Blinken ha indicato che Joe Biden nominerà un nuovo ambasciatore Usa a Kiev nei prossimi giorni: sarà Bridget Brink, attuale ambasciatrice americana in Slovacchia. La postazione diplomatica in Ucraina era diretta dal 2019 da incaricati d’affari.

«Dall’inizio delle ostilità, abbiamo avuto una squadra in Polonia che ha svolto questo lavoro. Da questa settimana i membri del team faranno viaggi in giornata all’interno dell’Ucraina, fino anche a riattivare la nostra presenza a Kiev», ha spiegato un alto funzionario del Dipartimento di Stato americano. Per quanto riguarda le armi, l’annuncio di questa nuova tranche di aiuti militari arriva dopo che il presidente americano aveva già annunciato giovedì scorso 800 milioni di dollari sotto forma di consegne all’Ucraina in particolare di armi pesanti, richieste da Zelensky per far fronte all’offensiva russa nell’est del Paese. In totale, secondo Washington, gli Stati Uniti hanno concesso a Kiev oltre 4 miliardi di dollari di aiuti militari dall’inizio del mandato di Biden. «L'amicizia e la partnership tra l’Ucraina e gli Usa sono più forti che mai», ha twittato ieri sera Zelensky in risposta a un tweet del presidente americano che aveva promesso di «di continuare a sostenere gli ucraini nella loro lotta per difendere la patria». Il leader ucraino ha salutato anche la rielezione del presidente francese «Emmanuel Macron, vero amico dell’Ucraina». Congratulandosi anche lui con Macron, Biden da parte sua ha dichiarato di «non vedere l’ora di continuare la stretta cooperazione» con la Francia «in particolare per sostenere l’Ucraina e difendere la democrazia».

Finita la missione lampo di Blinken e Austin, rientrati stamani in territorio polacco, inizia ora quella di Antonio Guterres: il segretario generale dell’Onu sarà oggi ad Ankara, domani a Mosca e giovedì a Kiev. Viaggio che però ha attirato forti critiche da parte ucraina. «Non è una buona idea andare a Mosca: non capiamo la sua intenzione di parlare col presidente russo Vlamdimir Putin», ha detto Igor Zhovka, vicecapo dello staff di Zelensky, avvisando che Guterres «non è autorizzato» a parlare per conto del governo ucraino nei suoi sforzi di pace. Intanto la guerra della Russia in Ucraina entra oggi nel suo terzo mese.

Bombardamenti e morti anche ieri, nel giorno della Pasqua ortodossa. Nella regione di Donetsk cinque le vittime, tra cui due bambine di 5 e 14 anni. A Kherson i militari russi starebbero bloccando chi vuole andar via, con Mosca che secondo Kiev e l’intelligence britannica sta per organizzare lì un referendum farsa atto a legittimare la sua occupazione. Continui bombardamenti e particolare concentrazione di forze russe vengono poi segnalati vicino Huliaipole, nella regione di Zaporizhzhia.

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