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Canna, l'Isola con 15 abitanti che lottano per il loro futuro

LONDRA. A Canna, un lembo di terra di sette km per due al largo della Scozia, la popolazione conta 15 persone. Un’isola quasi deserta, che può sembrare una destinazione da sogno, ma che in realtà è difficile trovare abitanti disposti a restarci.

Sull’isola non ci sono altri bambini e la comunità, nonostante le antiche origini — i primi arrivi risalgono all’epoca dell’insurrezione giacobita del ‘700 — teme sinceramente per la propria sopravvivenza, tanto che ha deciso di correre ai ripari.La scuola, di conseguenza, è chiusa.

La vita a Canna non è semplice. Gli inverni sono freddi, la luce è poca. Le estati sono imprevedibili. Il sole non scalda. Cibo e prodotti per la maggior parte arrivano dalla terra ferma e di conseguenza sono cari. Sull’isola non c’è un medico e di inverno salpano solo tre traghetti a settimana, eppure la criminalità è praticamente sconosciuta.

Il National Trust ha ceduto alle richieste degli abitanti e affiderà a loro i fondi per le migliorie e la crescita. La comunità ha costituito una società per lo sviluppo e deciso di puntare sull’energia pulita. 

Con una parte dei fondi del National Trust for Scotland la comunità sta costruendo una piccola centrale eolica che renderà superflui i generatori diesel. La speranza, oltre a quella di attirare nuovi dipendenti ed esperti sull’isola, è di migliorare le abitazioni, le strutture turistiche e creare nuovi posti di lavoro. Per il 2018 si prevedono almeno quattro arrivi: una coppia si trasferirà sull’isola per gestire l’albergo mentre due dipendenti del National Trust si recheranno a Canna per fare i rangers.

 

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