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Bambino di otto anni marocchino nascosto in valigia per entrare in Europa - Foto

 CEUTA. Storie terribili di viaggi delladisperazione in fuga da guerre e povertà con il miraggio di un futuro migliore. Quelle di migranti che partono dal nord Africa su barconi che affondano prima di arrivare sulle agognate coste del sud Europa, come quelle che arrivano da altre parti del mondo dove c'è una terra da raggiungere per poter  finalmente vivere e non solo sopravvivere. L'ultima storia della disperazione arriva da Ceuta, enclave spagnola in Marocco, testa di ponte verso la penisola iberica. È quella di Abou, 8 anni, rinchiuso dentro una valigia per oltrepassare la dogana e raggiungere la mamma in Spagna.

Il piccolo, originario della Costa d'Avorio, è stato smascherato dai controlli effettuati con i raggi x dalla Guardia Civil spagnola. Le immagini apparse ai doganieri lasciano senza fiato: un bimbo rannicchiato in posizione fetale, raggomitolato tra i vestiti. Immagini terribili, che in poche ore hanno fatto il giro del web.

A tentare il disperato attraversamento del confine una marocchina di 19 anni, pagata dai genitori del bambino per portarlo in territorio spagnolo. Fatima E. Y. sperava di passare inosservata ai controlli di frontiera a Ceuta. Ma i suoi nervi non hanno retto: l'ansia e la paura hanno fatto il resto. La giovane africana, raccontano gli agenti, si guardava intorno nervosa e quando finalmente ha raggiunto i controlli non voleva mettere la valigia sul nastro. «Abbiamo pensato che trasportasse droga», racconta uno dei doganieri, che non poteva immaginare quello che avrebbe visto sullo schermo dello scanner qualche secondo dopo: «una figura umana accovacciata dentro la valigia».

Ma la sorpresa è stata anche più grande quando, una volta aperta la valigia, sono spuntati due grandi occhi neri: «Bonjour, je m'appelle Abou», ha detto un bimbo minuto, tutto ossa e pelle scurissima. «Era molto spaventato», raccontano i doganieri. La valigia non aveva prese d'aria, il piccolo non respirava bene in quelle condizioni, ma non presentava sintomi di asfissia. Ora Abou è in affido ai servizi sociali e la giovane è stata arrestata. Secondo i primi accertamenti, una volta passata la frontiera la ragazza avrebbe affidato il piccolo al padre che vive a Las Palmas, alle Canarie, con un regolare permesso di soggiorno. L'uomo è stato arrestato qualche ora più tardi, mentre tentava di raggiungere il figlio a Ceuta. È accusato di aver messo in pericolo la vita di un minore.

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