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"Henry Matisse e il suo tempo", 97 capolavori in mostra a Torino

Obiettivo della mostra, curata da Cécile Debray del Centre Pompidou, è mostrare le opere di Matisse attraverso il contesto delle sue amicizie e degli scambi artistici con altri pittori

La grande mostra 'Henry Matisse e il suo tempo' ha aperto i battenti a Torino. Sono 97 i capolavori, tutti provenienti dal Centre Pompidou, esposti a Palazzo Chiablese fino al 15 maggio: 50 opere di Matisse e 47 di artisti a lui contemporanei quali Picasso, Renoir, Bonnard, Modigliani, Miró, Derain, Braque, Marquet, Léger. Obiettivo della mostra, curata da Cécile Debray del Centre Pompidou, è mostrare le opere di Matisse attraverso il contesto delle sue amicizie e degli scambi artistici con altri pittori.

Opere di Matisse quali Icaro (serie Jazz del 1947), Grande interno rosso (1948), Ragazza vestita di bianco, su fondo rosso (1946) sono messe a confronto con i quadri di Picasso, come Nudo con berretto turco (1955), di Braque, come Toeletta davanti alla finestra (1942), di Léger, come Il tempo libero - Omaggio a Louis David (1948-1949).

Un tentativo riuscito di cogliere non solo le sottili influenze reciproche o le fonti comuni di ispirazione, ma anche una sorta di 'spirito del tempo, che unisce Matisse e gli altri artisti. Organizzata dal Centre Pompidou di Parigi, 24 Ore Cultura e Arthemisia Group, la mostra è promossa dal Comune di Torino, dalla Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici del Piemonte e dal Polo Reale di Torino. Dieci sezioni in mostra illustrano, secondo un percorso cronologico intercalato da approfondimenti tematici, le figure matissiane delle odalische (come in Odalisca con pantaloni rossi del 1921), la raffigurazione dell'atelier, soggetto ricorrente nell'opera di Matisse ma che, negli anni bui della Seconda Guerra Mondiale, dà luogo a quadri stupefacenti a firma di Braque (L'Atelier IX, 1952-56) e Picasso (Lo studio, 1955), l'opera e il percorso di Matisse dai suoi esordi con Gustave Moreau (1897-99) fino alla sua scomparsa negli anni Sessanta e alle ultime carte dipinte e ritagliate.

"Il rapporto di collaborazione e di scambio con il Centre Pompidou, come è avvenuto in altre occasioni con importanti istituzioni culturali - hanno sottolineato il sindaco Piero Fassino e l'assessore comunale alla Cultura Maurizio Braccialarghe - rappresenta per la nostra città un valore aggiunto, in quanto consente di garantire a Torino un ruolo centrale entro una rete nazionale e internazionale di grandi eventi legati all'arte".

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