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Peggiorano i dati sui positivi e vaccinazioni a rilento: la situazione Coronavirus in Sicilia

In Sicilia nella settimana 24-30 marzo si registra un peggioramento dell’indicatore dei «casi attualmente positivi per 100.000 abitanti» mentre si attesta una diminuzione dei nuovi casi rispetto alla settimana precedente. Sotto soglia di saturazione i posti letto in area medica e terapia intensiva occupati da pazienti Covid-19. Lo dice il monitoraggio settimanale della Fondazione Gimbe.

La percentuale di popolazione che ha completato il ciclo vaccinale è pari al 4,8% (Media Italia 5,3%); la percentuale di over 80 che ha completato il ciclo vaccinale è pari al 25,5% (Media Italia 28,8%); la percentuale di popolazione 70-79 anni che ha completato il ciclo vaccinale è pari al 1,5% (Media Italia 1,8%); la percentuale di dosi di vaccino somministrate alla categoria «Altro» fascia 16-69 è pari al 19,5% (Media Italia 8,7%); le dosi di vaccino somministrate alla categoria «Altro» nella fascia 16-69 sono 151.994.

A livello nazionale, dal monitoraggio della Fondazione Gimbe emerge una lieve riduzione dei nuovi casi (-5,9%), un aumento dei decessi e un peggioramento degli indicatori ospedalieri: sopra la soglia di saturazione 10 regioni per l’area medica e 13 per le terapie intensive con punte di oltre il 60%.

Ancora indietro la protezione di anziani e fragili: degli over 80 il 28,3% ha completato il ciclo vaccinale e il 27,4% ha ricevuto solo la prima dose, ancora ai nastri di partenza la fascia 70-79 anni e nessun dato disponibile sui fragili.

Sono in peggioramento i dati dei decessi per Covid a fronte di una riduzione di contagi. Secondo il monitoraggio indipendente della Fondazione Gimbe, nella settimana 24-30 marzo 2021 - rispetto alla precedente - c'è un aumento del numero dei morti che arrivano a quota 3.000, con un incremento del 4,2%.

In lieve riduzione i nuovi casi: 141.396 vs 150.181. Restano stabili i casi degli attualmente positivi 562.832 vs 560.654 e le persone in isolamento domiciliare 529.885 vs 528.680. Continuano ad aumentare i ricoveri con sintomi 29.231 vs 28.428 e le terapie intensive (3.716 vs 3.546).

«Per la seconda settimana consecutiva - dichiara Nino Cartabellotta, Presidente della Fondazione Gimbe - a livello nazionale si rileva una lenta discesa del numero di nuovi casi e del loro incremento percentuale, anche se il dato risente di notevoli differenze regionali correlate al livello di restrizioni di 3 settimane fa».

In 9 Regioni, infatti, l’incremento percentuale dei nuovi casi è ancora in crescita, soprattutto in 4 Regioni che 3 settimane fa si trovavano in area bianca o gialla (Calabria, Liguria, Sardegna e Valle d’Aosta). Al contrario si rilevano riduzioni rilevanti in Regioni che 3 settimane fa erano in zona arancione o rossa. Inoltre, in 10 Regioni aumentano i casi attualmente positivi, dato che si riflette anche a livello nazionale.

«Sul versante ospedaliero - afferma Renata Gili, responsabile Ricerca sui Servizi sanitari della Fondazione Gimbe - entrambe le soglie di allerta di occupazione dei posti letto da parte di pazienti Covid in area medica (maggiore del 40%) e in terapia intensiva (maggiore del 30%) sono superate a livello nazionale, attestandosi rispettivamente al 44% e al 41%: 10 le Regioni sopra soglia per l’area medica e 13 quelle per le terapie intensive».

In particolare, l’occupazione di pazienti Covid in terapia intensiva supera il 40% in Puglia, Friuli-Venezia Giulia, Umbria, Toscana, Molise, Lazio e il 50% in Piemonte, Provincia Autonoma di Trento, Emilia-Romagna, con valori superiori al 60% in Lombardia e nelle Marche.

«Sul fronte dei nuovi ingressi giornalieri in terapia intensiva - puntualizza Marco Mosti, Direttore Operativo della Fondazione Gimbe - dopo la frenata registrata la scorsa settimana, il dato si è stabilizzato».

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