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Fiamme alla Sacra di San Michele, ispirò il "Nome della Rosa" di Eco - Foto

TORINO. Umberto Eco vi ha ambientato "Il nome della Rosa", best-seller da cui è tratto l'omonimo film di successo, con Sean Connery protagonista. E proprio come la fervida immaginazione dello scrittore aveva immaginato, questa sera un incendio è divampato alla Sacra di San Michele, il monumento simbolo della Regione Piemonte alle porte della Val di Susa.

Non nella biblioteca, come nella finzione, ma sul tetto del convento situato ai piedi dell'antica Chiesa. Per spegnere le fiamme è stato necessario l'intervento di cinque squadre dei vigili del fuoco. Nessuno dei tre padri rosminiani che abitano nel monastero, subito allontanati, è rimasto ferito. I danni sono ingenti, ma nessun bene storico-artistico è andato distrutto. L'allarme è scattato in tarda serata.

Sul posto anche la Croce Rossa e i carabinieri, che con i vigili del fuoco dovranno ora stabilire le cause del rogo. Un cortocircuito, è la prima ipotesi, dal momento che la struttura era sottoposta a lavori di ristrutturazione.

"Ero al computer, e stavo scrivendo, quando all'improvviso è saltata la corrente", è la testimonianza di uno dei tre padri rosminiani costretti a lasciare il convento. "E' scattato l'allarme e siamo subito usciti", aggiunge il religioso. "Abbiano avuto paura - ammette - ora speriamo che i danni possano essere riparati in fretta".

"Seguiamo con apprensione l'incendio che si è sviluppato nel monastero", è il primo commento dell'assessora alla Cultura della Regione Piemonte, Antonella Parigi. "Sono felice che i padri rosminiani che vivono lì stiano bene - aggiunge - e siano illesi".

Costruita tra il 983 e il 987 sulla cima del monte Pirchiriano, a 40 chilometri da Torino, la Sacra di San Michele attira ogni anno centomila visitatori da tutto il mondo. L'antica abbazia, candidata ad essere inserita nella lista del patrimonio mondiale dell'Unesco, è dedicata al culto dell'Arcangelo Michele. S'inserisce all'interno di una via di pellegrinaggio lunga oltre 2000 chilometri, che va da Mont Saint-Michel, in Francia, a Monte Sant'Angelo, in Puglia.

"Siamo e saremo vicini alla Sacra, simbolo della nostra Regione, per ricostruire e riparare quello che sarà necessario", aggiunge l'assessora Parigi. L'incendio alla Sacra richiama alla memoria altri roghi che, in passato, hanno danneggiato il patrimonio culturale del Piemonte proprio dove c'erano lavori in corso.

A oltre vent'anni di distanza non è ancora concluso il restauro della cupola del Duomo di Torino, dal cui incendio nell'aprile del 1997 è stata salvata la Sindone. E' del 2008, invece, il rogo al castello di Moncalieri, alle porte di Torino, che ha riaperto dopo un lungo intervento soltanto nelle scorse settimane.

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