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Nave sequestrata a Lampedusa, le foto degli incontri in mare fra scafisti e ong

PALERMO. "Se tu prendi la roba da loro, vuol dire che comunque c'è una complicità tra te e loro, capito? Cioè lei se li va a prendere, te li porta a te e tu li riporti indietro". Così uno degli operatori di Save The Children, interrogati dalla polizia che indagava sulla ong tedesca Jugend Rettet, descriveva, parlando con un amico e non sapendo di essere intercettato, la condotta dell'equipaggio.

Il testimone allude al fatto che la nave della Jugend, la Iuventa, sequestrata ieri, sarebbe andata a prendere i migranti dagli scafisti invece di intervenire solo in casi di pericolo, come prevede la legge. "Fa rifornimento, si ferma a Malta. Loro c'hanno la base d'appoggio a Malta! Come pure il Moas, sta a Malta!", prosegue. L'operatore poi commenta che la nave della Rettet non scarica mai i migranti nei porti italiani.

"La Iuventa, lei si è giustificata dicendo che comunque la capienza era molto inferiore rispetto a quello che poteva portare e quindi... preferiva fare il primo soccorso a mare e poi trasbordare sulle altre navi, però, chiacchiere sono! Capito?". "Ed infatti, come detto, proprio a causa delle ridotte dimensioni, - scrive il gip che ha disposto il sequestro della Iuventa - la motonave Iuventa, dopo avere effettuato i soccorsi, trasborda i migranti su altre imbarcazioni che, com'è noto, giungono presso i porti italiani".

In queste foto alcuni fermo immagine del video diffuso dalla polizia in cui vengono descritti i tre gli episodi sui quali indaga la procura di Trapani e per i quali il gip ha disposto il sequestro preventivo della nave Iuventa della Ong tedesca Jugend Rettet. Il procedimento è a carico di ignoti ed il reato ipotizzato è il favoreggiamento dell'immigrazione clandestina.

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