Non si pensa quasi mai cosa si possa nascondere sotto una diga. Io ed i miei compagni abbiamo avuto la possibilità di visitare questo «luogo misterioso». Per arrivare nel cuore della diga abbiamo percorso una scala di metallo. La temperatura era diversa rispetto a quella dell’ambiente esterno, faceva più fresco infatti. Poi siamo arrivati in fondo dove abbiamo trovato gli «sfangatoi» meccanismi che servono per eliminare i detriti. Abbiamo seguito i tubi di condotta dell’acqua , abbiamo scoperto quali fossero quelli che verranno destinati all’uso agricolo e quelli che arriveranno nelle case. Un grazie all’agronomo Francesca Di Giovanni per averci dato questa opportunità. Nella foto Antonino Alessandro e Serena Bilello.
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