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Il Milan va in bianco con la Cremonese, il Napoli mette la decima e scappa a +8 in classifica

Il Napoli vince a fatica, ma centra la decima vittoria di fila in campionato, battendo 2-0 l'Empoli. Va malissimo con la Cremonese, anzi va in bianco il Milan che ora scivola a -8 dalla capolista e può essere agganciata in classifica da Atalanta e Lazio se riusciranno a vincere le loro partite domani. Nell'altro anticipo della 14ª giornata di Serie A Spezia e Udinese portano a casa un punto a testa (1-1).

Il Milan rallenta a Cremona

Senza Giroud e Theo Hernandez squalificati, oltre alle già note assenze per vari infortuni, il Milan non sfonda contro la Cremonese ed è costretto ad un passo falso pesante. Allo Zini finisce 0-0 al termine di un match comandato in larga parte dagli uomini di Pioli, a cui però è mancata la stoccata finale. Il Var annulla anche un gol ad Origi per fuorigioco, così i rossoneri si prendono solo un punto che li fa scivolare a -8 dal Napoli capolista, mentre la squadra di Alvini, al terzo pareggio di fila, si porta a quota 7 punti restando in zona retrocessione. Come preventivatile sono i rossoneri a comandare le operazioni, senza però dare ritmo alla manovra e quindi senza creare grandi pericoli dalle parti di Carnesecchi nei primi venti minuti. Il primo vero affondo arriva al 23' con Brahim Diaz, che si avventa sul cross basso di Messias calciando sul fondo. Tre minuti più tardi ancora più ghiotta la chance che capita a Origi, servito in verticale da Rebic ma poco freddo nel battere a tu per tu il portiere grigiorosso, bravo a salvare con un intervento di piede. Il Milan cresce, prende coraggio e guadagna metri, sfiorando di nuovo il vantaggio al 36' e al 40', prima con Thiaw che stacca sul corner di Tonali chiamando Carnesecchi alla smanacciata, poi con Messias che ci prova di mancino trovando un’altra parata dell’estremo difensore locale. L’1-0 rossonero arriverebbe al 56' firmato da Origi, ma l’attaccante ex Liverpool viene punito dal Var per una posizione di fuorigioco sul tiro respinto di Rebic. La squadra di Pioli non demorde e al 68' torna a spaventare nuovamente Carnesecchi, attento ancora una volta a non farsi sorprendere su un cross velenoso di Leao non toccato da nessuno. Nel finale il Milan è costretto a rischiare il tutto per tutto per andare a caccia del successo, ma ogni sforzo è vano fino al triplice fischio.

Napoli, buona la decima

Il Napoli punisce con concretezza e cinismo l’atteggiamento troppo difensivistico dell’Empoli e porta a casa la decima vittoria consecutiva in campionato. La partita si sblocca solo nella ripresa, grazie anche a un rigore, procurato da Osimhen al 24’ e trasformato da Lozano. Nel finale di gara, con i toscani ridotti in dieci uomini per l’espulsione di Luperto per doppia ammonizione, la squadra di Spalletti raddoppia al 42’ con una fulminea azione di Lozano che offre a Zielinski il pallone che il polacco spinge in rete per il 2-0 finale.
Per tentare di imbavagliare la capolista, Zanetti rispolvera il vecchio, caro catenaccio stile anni ‘50, una sorta di Nereo Rocco del Terzo Millennio. La tattica che sceglie l’allenatore dell’Empoli è chiarissima: tenere sempre tutti e undici i suoi uomini stabilmente dietro la linea della palla per contrastare, a partire dal centrocampo, proseguendo sulla trequarti di campo e finendo con la difesa, i tentativi offensivi del Napoli. L’Empoli non esce praticamente mai dalla propria metà campo e probabilmente ha interesse a farlo, eventualmente ne capitasse l’occasione, più per allontanare il Napoli dalla propria porta che per cercare di segnre un gol.

L’impostazione data alla gara risulta dare i suoi frutti nel primo tempo in cui gli azzurri sono costretti a reiterare il giro di palla in continuazione da un lato e dall’altro nella speranza, quasi sempre vana, di trovare un varco nella barriera umana costruita dall’Empoli davanti alla propria area di rigore. Anche allargare il gioco sulle fasce laterale, servendosi dei terzini Di Lorenzo e Mario Rui utilizzati stabilmente come ali offensive, non dà i frutti sperati da Spalletti. Peraltro il giro palla del Napoli è troppo lento e favorisce i giocatori dell’Empoli a chiudere tutte le linee di passaggio, facilitando la chiusura degli spazi.

Nella prima frazione di gioco il Napoli riesce a produrre due sole occasioni da gol, entrambe con Raspadori, ma solo nei minuti finali di gioco. In entrambe le circostanze, però, l’attaccate schierato al posto di Kvaratskhelia, liberatosi in area dopo uno scambio stretto, spreca le opportunità, facendosi prima parare la debole conclusione da Vicario e spedendo il pallone sul fondo nel secondo caso. Nella ripresa il Napoli cerca di sveltire il passaggio del pallone da una parte all’altra e qualcosa di buono e di più concreto si vede. L’Empoli rimane arroccato nella sua area di rigore e serve il rigore per sbloccare la situazione a favore della squadra di casa. L’espulsione di Luperto al 28’ e la superiorità numerica per gli azzurri chiudono in pratica la partita. Il Napoli si piazza stabilmente nella metà campo avversaria e l’Empoli nell’unica occasione in cui riesce a farsi avanti si espone al contropiede avversario che porta al gol di Zielinski.
Il Napoli sfata il tabù Empoli, che lo scorso anno contro gli azzurri aveva guadagnato sei punti tra andata e ritorno e si conferma al vertice della classifica con un ampio margine, indipendentemente dai risultati delle dirette avversarie.

Tra Spezia e Udinese vince la paura

Finisce 1-1  fra Spezia e Udinese. Un punto a testa che non interrompe il digiuno di vittorie di entrambe le squadre. I liguri attendono con oggi da sette giornate i tre punti, mentre i friulani con questo pareggio raggiungono le sei giornate. Amaro in bocca per la squadra dell’ex Gotti, che fallisce diverse occasioni nel primo tempo e recrimina su un paio di episodi arbitrali. In pieno recupero rischia poi la beffa, quando Walace centra la traversa con un poderoso tiro dalla distanza. Spezia che perde Dragowski nel riscaldamento a causa di un risentimento muscolare alla schiena, al suo posto Zoet. Moduli speculari per le due squadre e novità in attacco per entrambe rispetto allo scorso turno: Verde da una parte e Success dall’altra. Il primo tempo è un crescendo di emozioni. Parte bene lo Spezia, che sfiora la rete con Nzola (10’). Success interrompe il monologo di casa, depositando in rete (20’) un contropiede di Deulofeu, con tanto di esultanza provocatoria sotto la curva di casa, interrotta però dalla chiamata del Var per fuorigioco.

Lo Spezia protesta quando Arslan, già ammonito al 18’ per un intervento duro, pochi minuti dopo trattiene per la maglia Nzola che stava partendo in contropiede. Graziato dall’arbitro Piccinini che fischia il fallo, ma non estrae il secondo giallo. La squadra di Gotti torna a spingere e trova la rete con Reca (33’), lanciato magnificamente da Ampadu oltre la difesa friulana. I padroni di casa vanno vicini al raddoppio in tre occasioni ravvicinate sulle ali dell’entusiasmo, con Verde (38’), Ampadu (42’) e Nzola (43’). L’Udinese si salva grazie a Silvestri e una traversa, poi nel momento di maggiore sofferenza pareggia. Success parte in solitaria in contropiede, evita il ritorno della difesa bianca e poi attende l’inserimento di Lovric che tocca in rete a due passi da Zoet (43’).
Ripresa che comincia senza i due ammoniti Bourabia e Arslan, sostituiti per prudenza. Ritmi più bassi rispetto al primo tempo e gioco meno fluido a causa della stanchezza e della pioggia che inizia a martellare il Picco. All’89’ il secondo episodio che fa infuriare lo Spezia. Cross in area verso Caldara, che finisce a terra spinto alle spalle da Ehizibue, mentre prova a staccare di testa. Per Piccinini però non c’è dolo. In pieno recupero la gran botta di Walace da 25 metri che si stampa sulla traversa.

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