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Diavolo in paradiso, il Milan batte il Sassuolo e vince il suo 19° scudetto

La festa può cominciare. Il Milan torna sul tetto d’Italia e undici anni dopo riconquista lo scudetto, il primo del dopo Berlusconi, il 19° della sua storia. Un titolo meritato per quella che è stata la stagione dei rossoneri, sempre comunque ai vertici e con una continuità che alla fine ha premiato. Agli uomini di Pioli, grande artefice di questo successo, sarebbe bastato anche un pari, ma i rossoneri sono andati ben oltre, in modo perentorio, da grande squadra, trovando terreno fertilissimo in quel di Reggio Emilia contro un Sassuolo che non è riuscito a porre resistenza al travolgente avvio del Milan, subito in vantaggio dopo 17 minuti con Giraud, ma più in generale assoluto padrone del campo.

Il Mapei Stadium teatro di questa sfida, si è subito trasformato in una piccola San Siro, con il tifo tutto schierato a favore del Milan come era logico aspettarsi. Un pubblico che è stato premiato dall’atteggiamento dei rossoneri che hanno subito aggredito il malcapitato Sassuolo. Un tattica tutt’altro che attendista che già al 7’ ha portato il primo pericolo, con Consigli subito decisivo sull’incornata di Giraud. Un minuto dopo Ferrari va a ‘murarè Leao in posizione favorevole nel cuore dell’area di casa.

L’attacco milanista non concede un attimo di respiro ai neroverdi di Dionisi: al 9’ Lopez salva sulla linea dopo la conclusione di Tomori conseguente a calcio d’angolo e subito dopo è Consigli a dire di no a Saelemaekers. Il popolo milanista capisce che il gol è nell’aria e al 17’ sulla travolgente azione sulla sinistra di Leao, Giraud corregge in rete il cross basso. Spezzato l’equilibrio, ancora Milan che giustamente non si accontenta.

Consigli al 22’ deve volare per respingere il pericolo di Tonali e subito dopo salva la propria porta su Saelemaekers Il Sassuolo non c’è, anche se i meriti del Milan vanno ben oltre. Il raddoppio lo firma ancora Giraud: Leao ruba palla a Ferrari e serve Giraud che non ha difficoltà ad incassare. Il profumo di scudetto si avverte decisamente al 36’ quando il Milan firma il tris: Krunic ruba palla, lancia Leao che serve Kessie il quale spedisce la palla sotto la traversa. 3 a 0 è gara praticamente finita al 36’.
Il Sassuolo completamente in bambola si fa vivo per la prima volta al 43’ con il colpo di testa di Frattesi che impegna Maignan, quest’ultimo premiato ad inizio gara dalla Lega Calcio come migliore portiere della serie A. Nel secondo tempo inizia in pratica il conto alla rovescia senza bisogno di conoscere il risultato dell’Inter. Non c’è più partita. Dionisi concede a Magnanelli il secondo tempo, l’ultimo della sua carriera.

Al 27’ la standing ovation per Giraud, grande protagonista nella gara dello scudetto, che lascia il campo a Ibrahimovic. Ed è lo stesso svedese a firmare il poker ma viene annullato per fuorigioco. Sarebbe stato il quarto assist di Leao, strepitoso e decisivo anche questa sera. E mentre si fa festa da tempo sugli spalti, passerella finale per Romagnoli, l’ex capitano rossonero, ma anche per i sassolesi Peluso (lascia i neroverdi dopo 8 anni) e il giovane Satalino. Il palo di Traorè al 40’ resterà l’unico acuto dei padroni di casa. Sono le 19 e 56 quando Doveri fischia la fine e comincia la festa. Attesa oltre un decennio: la passerella, le medaglie, la coppa. Gli applausi perché il Milan è tornato campione.

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