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L’odontoiatra Scalici: «Il sorriso e il viso in armonia»

L’odontoiatria oggi rappresenta una delle branche della medicina a cui fanno riferimento milioni di italiani, grazie agli straordinari progressi tecnico-scientifici degli ultimi anni. In Italia, le competenze dell’odontoiatra si sono recentemente ampliate anche alla medicina estetica non invasiva del volto. Questa disciplina comprende tecniche correttive per labbra, zigomi, mento e sopracciglia, eseguite con modalità mini-invasive senza ricorso alla chirurgia, purché praticate da professionisti con formazione medico-scientifica comprovata e arricchite da corsi e master universitari riconosciuti. Ne parliamo con il dottore Francesco Scalici, odontoiatra laureato presso l’Università di Messina. Ha conseguito: Master di II livello in Agopuntura Clinica (Università di Roma Tor Vergata), Master di II livello in Odontostomatologia in età evolutiva (Università La Sapienza di Roma), Master di II livello in Scienze Ortodontiche (Università di Ferrara). Attualmente frequenta un ulteriore Master di II livello in Medicina Estetica del volto non invasiva presso l’Università Magna Graecia di Catanzaro.

Dottore Scalici, perché oggi si parla di odontoiatria oltre che come cura dei denti anche di medicina estetica del volto?

«Oggi l’approccio all’odontoiatria è molto più olistico: il sorriso non è più isolato, ma integrato con l’armonia dell’intero volto. Grazie ai progressi della tecnica e della ricerca, l’odontoiatra può intervenire su aspetti estetici non invasivi del viso, come riempimenti, linee, pelle, garantendo risultati naturali e mantenendo prioritari la sicurezza e la salute del paziente».

Quali sono le principali tecniche estetiche mini-invasive utilizzate in uno studio odontoiatrico?

«In ambito viso, utilizziamo la biorivitalizzazione per migliorare idratazione e turgore cutaneo; peeling chimici, per rinnovare la pelle; rinofiller per correggere piccoli difetti del naso senza chirurgia; tossina botulinica, per attenuare le rughe dinamiche; filler con acido ialuronico, per volume e contorno su labbra, zigomi o mento; fili di sospensione, per un effetto lifting indiretto. Inoltre, l’agopuntura estetica stimola la rigenerazione naturale del tessuto, offrendo un’alternativa delicata ma efficace».

L’agopuntura estetica sembra un approccio tradizionale: come si integra con le tecniche moderne?

«L’agopuntura estetica combina la visione tradizionale cinese con l’estetica moderna. I micro-ago stimolano il collagene, migliorano microcircolo e tono cutaneo. Inserita in protocolli estetici, potenzia i trattamenti moderni, favorendo risultati duraturi e minimizzando gli effetti collaterali, il tutto senza sostanze aggiuntive».

Passando alla sfera odontoiatrica, quali trattamenti invece predilige per migliorare il sorriso?

«Per l’estetica dentale proponiamo: sbiancamento professionale, con sistemi avanzati sicuri e veloci; allineatori trasparenti, ideali per correzioni ortodontiche discrete e comode; faccette estetiche, sottili lamine in ceramica o composito, progettate digitalmente per correggere forma, colore e allineamento dei denti frontali».

Quanto è importante la formazione per un odontoiatra che si occupa anche di medicina estetica?

«Fondamentale. Le tecniche estetiche richiedono preparazione medico-scientifica specializzata. I Master universitari di II livello, come quelli da me frequentati, assicurano competenze aggiornate, uso consapevole delle sostanze (botulino o filler), e capaci di intervenire in sicurezza, rispettando i confini tra estetica e campo medico. Così pure i corsi privati accreditati».

Quale messaggio vuole trasmettere ai pazienti interessati a migliorare il proprio sorriso e volto?

«Estetica e benessere sono inscindibili: il sorriso è espressione, identità e fiducia. Scegliere professionisti competenti e certificati consente di raggiungere risultati armoniosi, sicuri e naturali. Con la formazione e tecnologie attuali, possiamo garantire trattamenti integrati, completi e su misura, che rafforzano salute, estetica e autostima».

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Le insidie nascoste, come difendersi

I controlli regolari dal dentista non sono solo una formalità: rappresentano la prima linea nella prevenzione di disturbi dentali e gengivali. Anche in assenza di sintomi, carie e gengiviti iniziali possono nascondersi sotto un’apparenza normale. Il dentista, grazie a un esame visivo e radiografie, è in grado di identificarli tempestivamente. Scordiamoci l’idea che si vada solo quando il dente fa male. Spesso, infatti, le carie iniziano silenziose, piccole lesioni invisibili che, con una semplice otturazione, vengono risolte subito – mentre ignorate, rischiano di trasformarsi in problemi ben più seri come devitalizzazioni o estrazioni. Allo stesso modo, gengiviti e forme più gravi come la parodontite possono evolvere senza farsi notare. Una gengiva che sanguina o è arrossata può sembrare una banalità, ma è proprio in quel momento che intervenire può prevenire la perdita dei denti. Spesso non ce ne accorgiamo, ma pure con una scrupolosa igiene quotidiana la placca si accumula, soprattutto in zone difficili da raggiungere. Quanto più la trascuri, tanto più si trasforma in tartaro: un deposito duro che irrita le gengive e aumenta il rischio di malattie. Qui entra in gioco la pulizia professionale: una seduta semestrale che rimuove placca e tartaro in profondità, riduce il rischio di carie e mantiene l’alito fresco. C’è un altro aspetto fondamentale: la bocca non vive isolata. Infiammazioni orali non trattate possono riversare batteri o sostanze infiammatorie nel sangue, contribuendo a malattie sistemiche come diabete e disturbi cardiovascolari . Nel caso del diabete, per esempio, lo stesso stato gengivale può rendere la malattia più difficile da gestire. Poi c’è il risvolto estetico e relazionale: un sorriso curato migliora l’autostima, lascia un’impressione positiva e previene l’alitosi, un problema spesso sottovalutato ma fastidioso . Senza dimenticare il monitoraggio dei restauri – otturazioni, impianti, protesi – per accertarsi che restino integri e senza complicazioni .Quindi, quanto spesso andare? Nella maggior parte dei casi, una visita ogni sei mesi è sufficiente. Ma ci sono persone che necessitano di maggiore attenzione: chi ha gengiviti, predisposizione alle carie, è fumatore, diabetico o in gravidanza dovrebbe sottoporsi a controlli più frequenti, ogni 3-4 mesi.