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La dermatologa Ferro: «Un atto d’amore per la pelle»

Un’estate al mare senza... rischiare Dai falsi miti come la preparazione con lampade abbronzanti alla tintarella graduale: bastano piccoli accorgimenti. Bere tanta acqua, mangiare frutta e scegliere con attenzione la crema giusta

Temperature roventi, mare, sole e... tutti abbronzatissimi. La tentazione di un colorito dorato torna a fare capolino: ma l’abbronzatura, per essere davvero «perfetta», non può prescindere dalla sicurezza della pelle. L’esposizione al sole, se non gestita con criterio, può rivelarsi non solo inefficace, ma addirittura dannosa: dalle scottature e l’invecchiamento precoce fino al rischio concreto di tumori cutanei. Come evidenziano dermatologi e società scientifiche, proteggersi adeguatamente con creme solari, abbigliamento idoneo e accortezza di orario non è solo una scelta estetica: è un vero atto di cura verso la propria salute. La dottoressa Alida Ferro ci guida tra «nozioni salva-pelle» e consigli pratici. Scopriremo insieme le regole d’oro per una tintarella luminosa e duratura, senza rinunciare alla gioia del sole e senza compromessi per la salute.

Dottoressa Ferro, come definirebbe l’«abbronzatura perfetta e sicura»?

«Sono fermamente convinta che un’abbronzatura sana non debba essere una fretta. La chiave è l’esposizione graduale: bastano bagni di sole brevi (10, 30 minuti al giorno), alternati a pause d’ombra e idratazione frequente, permettono una tintarella più uniforme e meno rischiosa di scottature. Successivamente si può passare a una o due ore al giorno, preferibilmente nella fascia oraria del mattino o del tardo pomeriggio, per permettere alla pelle di adattarsi e produrre melanina in modo naturale».

Esiste davvero una «base tan» protettiva? È utile prepararsi al sole in anticipo?

«Molti credono che una “base tan” ottenuta con esposizioni graduali o lampade abbronzanti offra una protezione dalla scottatura. In realtà, non è così. Una tintarella è già di per sé un segno di danno cutaneo, e offre una protezione minima, equivalente a un SPF3–5 circa, lontano dai livelli consigliati (SPF 30–50). Inoltre l’abbronzatura artificiale, ad esempio con lampade, aumenta l’invecchiamento cutaneo e il rischio di tumori. Quindi non serve affatto a “preparare” la pelle, anzi, peggiora la situazione».

Quindi niente lampade solari all’inizio?

«Esatto. Le lampade UVA o UVB non aiutano la pelle a prepararsi in modo salutare e possono persino aumentarne i rischi».

E gli orari? Quali sono ideali per esporsi al sole?

«L’ideale è esporsi tra le 9 e le 11 e poi dopo le 16. Se invece ci si trova all’aperto tra le 12 e le 16, è importante usare protezione fisica: cappelli a tesa larga, occhiali UV e magliette, insieme a creme solari con filtro alto».

Parliamo proprio delle protezioni: come scegliere la crema giusta?

«L’inizio dell’esposizione richiede filtri SPF 50 o 50+, soprattutto per chi ha fototipi chiari. È fondamentale applicare la giusta quantità – circa 2 mg per ogni centimetro quadrato di pelle – e farlo almeno 15-20 minuti prima del sole. Inoltre, la crema va rinnovata ogni due ore, o subito dopo un bagno, anche se il prodotto è water resistant».

E qual è la regola per i bambini o per pelli particolarmente delicate?

«Per i fototipi più chiari e soprattutto per i più piccoli, la precauzione è elevata: i neonati sotto 12 mesi dovrebbero stare lontano dal sole diretto. In generale, l’uso di solari pediatrici è consigliato, insieme a cappelli, magliette e, se possibile, ombrelli da spiaggia».

Ci sono suggerimenti per favorire un’abbronzatura ottimale “da dentro”?

«Certo. Bere molto aiuta a mantenere l’idratazione cutanea, mentre una dieta ricca di antiossidanti – pensa a frutta e verdura colorata, vitamine C, carotenoidi e licopene – protegge la pelle dai danni dei raggi UV».

E dopo l’esposizione, che cura serve?

«Un buon doposole è essenziale. Deve avere proprietà idratanti, lenitive e decongestionanti per ripristinare la barriera cutanea. Questo aiuta anche a ottimizzare la durata e il colore dell’abbronzatura».

Ci sono zone del corpo che richiedono particolari attenzioni?

«Decisamente. Naso, orecchie, collo, labbra e contorno occhi sono aree molto delicate. Per queste zone, consigliamo stick solari specifici e occhiali con protezione UV al 100%».

Le lampade UV dell’estetica aiutano ad abbronzarsi meglio?

«Uso sconsigliato. Non solo non rendono l’abbronzatura più sana, ma portano anche a scottature, che sono vere ustioni cutanee e possono aumentare il rischio di melanoma».

Quali situazioni relative a farmaci o trattamenti recenti richiedono attenzione?

«Chi assume farmaci come alcuni antibiotici, contraccettivi orali o terapie chemioterapiche deve fare attenzione perché possono causare fotosensibilizzazione. Lo stesso vale per chi ha fatto peeling, tatuaggi o altri trattamenti estetici: meglio un consulto medico».

E i controlli dermatologici? Quanto spesso vanno fatti?

«Consiglio almeno una visita annuale, ma anche più frequente se si hanno molti nei, un fototipo chiaro o familiarità con il melanoma. E se si nota un cambiamento in un neo, è fondamentale rivolgersi subito al dermatologo».

In conclusione per un’estate perfetta...

«L’abbronzatura può essere un bel tesoro estivo, ma va guadagnata e custodita con rispetto. Chi segue ogni passaggio – protezione, gradualità, cura, prevenzione – potrà godere di una tintarella che valorizza, protegge, e accompagna nell’estate… senza rimpianti né spiacevoli sorprese sulla pelle».

Sul fronte della dermatologia parliamo della laserterapia e del suo utilizzo.

«Ho scelto di specializzarmi nell’uso dei laser dermatologici perché rappresentano oggi uno strumento avanzato, preciso e sicuro per trattare numerose condizioni: dalle macchie solari all'acne, dalle cicatrici alle lesioni vascolari, fino al ringiovanimento cutaneo non invasivo. Una tecnica che consente di avere ottimi risultati».

 

 


Cambiamenti dei nei, l’importanza dei controlli

Controllare regolarmente la pelle per individuare cambiamenti sospetti, come nuovi nei o alterazioni per i nei esistenti. Qualsiasi cambiamento nella forma, dimensione o colore dei nei dovrebbe essere valutato da un dermatologo. La diagnosi precoce è cruciale per il trattamento efficace del cancro della pelle. In definitiva, ottenere un'abbronzatura sana è possibile, ma richiede attenzione e consapevolezza. Utilizzare protezioni adeguate, seguire una dieta ricca di antiossidanti e monitorare regolarmente la pelle sono passi fondamentali per godere dei benefici del sole minimizzando i danni. Ricordarsi che la bellezza della pelle passa anche attraverso la sua salute è il miglior consiglio per una tintarella sicura e duratura. Gli italiani amano l'abbronzatura estrema anche a discapito dei rischi. Secondo una recente ricerca ben il 56% non è molto attento alle precauzioni. Mare o lampade, si prende troppo sole, per troppe ore di seguito e spesso senza la protezione adeguata. Risultato: il rischio melanoma è molto alto soprattutto per i soggetti con lentiggini, capelli, occhi e pelle chiara, perchè manca la cultura alla prevenzione. Protezione solare alta, integratori fotoprotettivi e idratazione: sono queste le regole must per un'abbronzatura uniforme, duratura e soprattutto senza rischi.

Per evitare scottature e proteggere la pelle da eritemi è importante preparare la pelle con integratori fotoprotettivi, che vanno assunti su consiglio del medico circa tre settimane prima dell'esposizione solare. La prevenzione non impedisce di abbronzarsi, sottolineano i dermatologi. Anzi, una tintarella graduale favorisce la creazione progressiva di melanina e permette di avere un'abbronzatura più marcata e uniforme, oltre che di evitare ustioni e macchie.

Oggi vale la pena ricordare che l’ abbronzatura è il risultato dell'esposizione della pelle ai raggi ultravioletti (UV) del sole. Quando la pelle viene esposta alla luce solare, il corpo produce melanina, il pigmento responsabile del colore della pelle. Questo processo è una forma di difesa naturale della pelle per proteggerla dai danni causati dai raggi UV. L'esposizione al sole favorisce la produzione di vitamina D, essenziale per la salute delle ossa e del sistema immunitario. Inoltre, una moderata esposizione al sole può migliorare l'umore e aiutare a trattare condizioni della pelle come la psoriasi. Tuttavia, è importante bilanciare questi benefici con la necessità di protezione dai raggi UV.


La laserterapia per il benessere

Alida Ferro, medico specialista in Dermatologia e Venereologia, con una formazione mirata e una forte passione per la laserterapia applicata alla cura e al benessere della pelle. Dopo la laurea in Medicina e Chirurgia e la specializzazione in Dermatologia presso l’Università degli Studi di Palermo, ha approfondito le  competenze attraverso corsi e master in dermatologia oncologica, tricologia e laserterapia, seguendo l’evoluzione scientifica del settore. Negli anni ha maturato una solida esperienza clinica nella diagnosi e trattamento delle patologie cutanee, delle malattie sessualmente trasmissibili e nell’ambito della dermatologia estetica. Ha scelto di specializzarsi nell’uso dei laser dermatologici perché rappresentano oggi uno strumento avanzato, preciso e sicuro per trattare numerose condizioni: dalle macchie solari all'acne, dalle cicatrici alle lesioni vascolari, fino al ringiovanimento cutaneo non invasivo. Uno dei pilastri del suo approccio clinico strumentale è la mappatura dei nevi. Metodica non invasiva fondamentale per la prevenzione e la diagnosi precoce di tumori cutanei potenzialmente mortali come il melanoma.  Il suo approccio è centrato sulla persona: unire rigore medico e ascolto, per offrire soluzioni personalizzate, efficaci e rispettose della salute e dell’identità del paziente.