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Gds Economia

Le leggi oltre le difficoltà per ritrovare la speranza

Aurelio Bentivegna*

Il diritto del debitore, nuovo approfondimento del Giornale di Sicilia dedicato ad un tema cruciale e spesso trascurato: i diritti di chi si trova ad affrontare il difficile momento del debito, la crisi dell’impresa e del consumatore. In un'epoca di incertezze economiche, dove la crisi può bussare alla porta di chiunque, è fondamentale conoscere gli strumenti e le tutele a disposizione per non sentirsi soli e sopraffatti. Troppo spesso, infatti, il debito viene percepito come un marchio di fallimento personale, portando a isolamento e disperazione. Ma la realtà è ben diversa. Esistono percorsi, leggi e professionisti pronti a offrire un aiuto concreto per superare le difficoltà e guardare al futuro con rinnovata speranza. Con questo approfondimento vogliamo fare chiarezza, sfatare miti e offrire una guida pratica per tutti i cittadini siciliani che si trovano ad affrontare questa sfida. Perché conoscere i propri diritti è il primo passo verso la rinascita.
Oggi vogliamo raccontarvi una storia che va oltre le fredde cifre e i cavilli legali. È la storia di Giuseppe, un uomo che ha toccato il fondo ma ha trovato la forza di risalire, e che ci ricorda quanto il nostro impegno possa davvero cambiare una vita. Una storia che, speriamo, possa essere di ispirazione per molti che si trovano ad affrontare sfide simili nella nostra Sicilia.
Giuseppe, come tanti giovani siciliani, era partito per costruirsi una nuova esistenza all'estero, pieno di sogni e di promesse. Lontano da Palermo, sperava di trovare le opportunità che la sua terra sembrava non offrirgli. Ma la vita, si sa, può essere imprevedibile. Un visto negato, la perdita improvvisa del lavoro e, al suo ritorno in Italia, un fardello di debiti che non sapeva più come sostenere hanno infranto le sue speranze. Si è ritrovato catapultato in una realtà ben diversa da quella che aveva immaginato, con l'incubo di una situazione finanziaria sempre più precaria.
La sua situazione sembrava peggiorare ogni giorno, ma ciò che lo angosciava di più era un pensiero che lo tormentava: per aiutarlo, i suoi genitori anziani avevano messo la firma come garanti, e ora rischiavano di perdere la loro casa. Per Giuseppe, questo era inaccettabile. Ci ha confessato di aver passato notti insonni, arrivando persino a considerare gesti estremi. Si sentiva intrappolato, schiacciato dal terrore di vedere i sacrifici di una vita dei suoi genitori cancellati, la dignità della sua famiglia messa a rischio. Quella casa non era solo un immobile; rappresentava tutto ciò che i suoi avevano costruito con anni di lavoro, fatica e dedizione, il simbolo della loro vita e dei loro sacrifici. Perdere quel bene significava perdere un pezzo della loro storia, della loro identità.
Quando è arrivato da noi, era devastato e senza più speranze. I suoi occhi esprimevano una disperazione profonda, la rassegnazione di chi non vede più una via d'uscita. Abbiamo ascoltato ogni sua parola, percependo il peso della sua paura, il grido silenzioso di aiuto. Abbiamo capito subito che la posta in gioco andava ben oltre un semplice problema finanziario. Si trattava di restituire pace a un figlio angosciato, serenità a una famiglia distrutta dall'ansia, sicurezza a due genitori che non meritavano di vedere svanire la loro casa e la loro tranquillità. Era una questione umana, prima ancora che legale.
Abbiamo lavorato con tutto il nostro impegno, mettendo in campo la nostra esperienza e la nostra determinazione. Abbiamo analizzato ogni dettaglio della sua situazione, ogni singola voce di debito, affrontando ogni ostacolo burocratico e legale che si presentava sulla nostra strada. Applicando la ex legge n.3 del 2012, ricordata come la «legge antisuicidi», confluita adesso nel nuovo codice della crisi e dell’insolvenza, abbiamo costruito un piano solido e personalizzato, capace di proteggere ciò che per Giuseppe contava davvero: la casa dei suoi genitori. Non è stato un percorso semplice; la burocrazia, le complessità normative e la pressione del tempo hanno reso il nostro compito arduo. La consapevolezza di ciò che era in gioco ci ha spinto a non mollare, a cercare soluzioni innovative e a perseverare. E finalmente, dopo mesi di intenso lavoro, di notti passate a studiare carte e a confrontarci con esperti, siamo riusciti ad ottenere l'omologazione del piano dal tribunale. Un sospiro di sollievo, una vittoria che ha ripagato ogni sforzo. Oggi, possiamo dirlo con gioia e orgoglio, la casa dei genitori di Giuseppe è salva. Oggi Giuseppe è una persona diversa. Il suo sorriso è tornato ad illuminare il suo volto.

*Sovraindebitamento e crisi di impresa