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Sanità, quel reparto da non chiudere

Mi chiamo Mauro Magro, e solo un vostro assiduo lettore da diversi anni ormai.
E’ la prima volta che decido di scrivervi qualcosa, e mio malgrado, l’argomento che desidero trattare riguarda la possibile chiusura in tempi brevi di un reparto ospedaliero. Adesso mi spiego meglio. Mia moglie da qualche settimana soffre di un disturbo alla vescica, e dopo una consultazione con il medico di famiglia, decidiamo di effettuare una visita specialistica presso l’unita operativa di Urologia Ginecologia “ Ospedali Riuniti Villa Sofia – Cervello “ Diretta dal Professor Biagio Adile, medico preparatissimo, e dai modi diretti e rassicuranti, il quale in breve tempo ha diagnosticato il problema, e per il quale già adesso notiamo grandissimi miglioramenti.
Durante il periodo di attesa in saletta, ascoltando casualmente alcuni infermieri parlare tra loro, ho sentito che, a causa di strategie aziendali, il reparto di urologia ginecologia dovrebbe chiudere in tempi più o meno brevi. Ciò che voglio evidenziare è il fatto che sarebbe una grossa perdita la chiusura di tale reparto, punto di riferimento di tantissimi Palermitani, sia per la sua posizione strategica che per lo staff medico di alto livello. Spero che ciò che ho sentito è solo una “voce di Corridoio“, e se così non fosse, spero almeno che si trovi una soluzione alternativa a questa, così penalizzante per noi tutti.
Mauro Magro, Palermo

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