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A volte ritornano, quegli animali si credevano estinti e invece non lo erano

È sorprendente la lista delle specie che si sono avvalse di quello che è stato chiamato «effetto Lazzaro» che comprende mammiferi, uccelli e insetti

PALERMO. A volte ritornano. Considerati estinti anche da milioni di anni, eccoli riapparire come per miracolo. Ma se non sono scomparsi non vuol dire che questi affascinanti sopravvissuti godano di buona salute. Ricomparsi sì, ma pur sempre a fortissimo rischio. Li hanno ritrovati in sperdute foreste, in isole appena tracciate sulle carte nautiche, nei fondali degli oceani. Insomma più «dispersi» che scomparsi. Ma, ed è questo in larga misura il dato che deve farci riflettere, sono quasi tutti sopravvissuti all'estinzione naturale.

Ecco come succede: secondo le leggi dell'Evoluzione ogni singolo vertebrato dà luogo a una nuova specie mediamente ogni dieci milioni di anni. L'equilibrio della diversità si mantiene se il tasso di estinzione è inferiore a quello della nascita di nuove specie. L'arrivo della specie Umana ha cambiato le cose di un bel po’ perché è evidente che la cosiddetta pressione antropica si sviluppa attraverso la distruzione di habitat senza i quali le specie che vi abitano si estinguono più velocemente rispetto ai cambiamenti molto più lenti avvenuti per cause naturali, come per esempio le glaciazione e le catastrofi come quella che si pone all'origine della scomparsa dei grandi rettili, spianando la strada ai mammiferi.

È sorprendente la lista delle specie che si sono avvalse di quello che è stato chiamato «effetto Lazzaro» che comprende mammiferi, uccelli e insetti. Il «conto» viene tenuto dalla Unione Internazionale per la Conservazione della Natura che tiene l'anagrafe delle specie certificando le estinzioni tranne a dovere tornare sulle proprie decisioni proprio per l'«effetto Lazzaro».

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