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A Palermo Classica la Primavera di... Rota

Oggi (25 luglio) alle 21,30 il ciclo della Gam sarà aperto dalla pianista nippo-spagnola, accompagnata dalla Symphony Orchestra

PALERMO. Nino Rota e il suo Concerto soirée per pianoforte e orchestra aprono questa sera alle 21,30 nel Chiostro della Galleria d’Arte Moderna di piazza Sant’Anna, la IV edizione di Palermo Classica, con la Palermo Classica Symphony Orchestra diretta da Stefano Mazzoleni e la partecipazione solistica di Primavera Shima.
La quarta edizione della rassegna parte per «una decisa volontà a continuare - dice il direttore artistico Girolamo Salerno - nonostante le rilevanti difficoltà e una volta assolti in massima parte gli impegni economici preesistenti con chi aveva preso parte alle precedenti edizioni. Il nuovo ciclo - tiene a sottolineare Salerno - è reso possibile per il sostegno significativo degli sponsor e degli amici insieme a quello del pubblico, assenti le istituzioni pubbliche».
Un bell’impegno anche per la pianista - madre spagnola, padre giapponese - nata a Tokyo ma poi vissuta a Sydney, dove ha compiuto gli studi, che ha affrontato lo studio del Concerto di Rota sulla partitura, perché introvabile, in Francia, lo spartito. A far da ricco contorno al brano, Mazzoleni dirigerà le Danze dal Gattopardo, e le musiche di Amarcord, la suite del Padrino e le Notti di Cabiria. Nino Rota: che cosa sa di lui la pianista di formazione australiana? «Ho visto Il Padrino, Romeo e Giulietta e, di Fellini, La strada. Amo molto il cinema». Pianista per scelta o per iniziale orientamento familiare? «Proprio per scelta, a quattro anni», risponde Primavera.
Che cosa le piace in particolare di questo strumento? «I colori, l’estensione, il repertorio che è ben più ampio di quello degli altri strumenti e le sue possibilità che lo avvicinano a quelle dell’orchestra».
Come se suonare per lei sia un mettere alla prova le sue qualità, un’emozione, un bisogno di comunicare un modo di affermarsi? «Per me è difficile comunicare parlando o scrivendo - dice ancora la pianista - la musica mi dà l’opportunità di esprimere quello che ho dentro. Quando ero piccola ed ero triste il mio conforto era suonare».
Tanti concorsi- un secondo premio allo Skriabyn di Grosseto e il primo a Chatou («Ma ora basta concorsi», è la “promessa”) e concerti in Francia, in Olanda. Quali gli autori che predilige? «I romantici, Schumann, Liszt, Brahms. Ma a ripensarci anche Beethoven. Progetto di ampliare il mio repertorio ma, purtroppo, non studio quanto vorrei: ho due bambini e viaggio moltissimo».

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