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L’antiquariato non tramonta mai È caccia ai complementi d’arredo

Negli ultimi tempi è tornato ad aumentare il numero di appassionati affascinati dalla storia e dalla bellezza di manufatti antichi che possano arricchire la propria abitazione

PALERMO. In un mondo dove è lo stile moderno a dominare, l’antiquariato ancora resiste nel mercato dell’arredamento e degli oggetti per la casa. Ha dovuto però cambiare veste per resistere alla crisi economica. Anche se negli ultimi tempi, a detta degli esperti del settore, è aumentato il numero delle persone affascinate dalla storia e dalla bellezza di manufatti antichi per la casa.
Di questo e di tanto altro si è avuto modo di discutere durante la mostra aperta anche oggi, «Antiquari siciliani al Politeama Garibaldi» a piazza Castelnuovo a Palermo organizzata dai soci dell’associazione Asamas.
«La scelta di arredare con complementi antichi dipende prevalentemente dal gusto, dalla cultura e dalle disponibilità economiche – afferma Emanuela Tortorici, curatrice ed ideatrice della mostra – la novità sta proprio nel riuscire a coniugare il nuovo con l’antico perché si capisce che chiaramente le case sono cambiate rispetto al Seicento o al Settecento». Oggi gli articoli di antiquariato che vanno per la maggiore sono gli argenti e le ceramiche. «Piuttosto che arredare con l’antiquariato si pensa a decorare – afferma Giacomo La Rosa, di La Rosa Antichità di viale XX Settembre, a Catania – la crisi economica colpisce un po’ tutti anche se i prezzi non sono più quelli di una volta». Si tratta di veri e propri tesori che arricchiscono di certo la vetrina di casa perché raccontano la storia. Oltre alle tradizionali posaterie, sono molto alla moda i servizi da tè. I più fortunati riescono ad acquistare porta stuzzicadenti, oliere, saliere e oggetti per la tavola.
In un’ipotetica classifica dei manufatti più ricercati ci sono i piatti in ceramica antica. Per il loro valore non vengono mai utilizzati ma vengono esposti o appesi al muro come quadri. Le ceramiche più gradite sono quelle italiane, inglesi e spagnole. A seconda dei periodi in cui sono stati realizzati cambiano i colori e i motivi decorativi. «I prezzi vanno da mille e cinquecento euro a salire – afferma Salvatore Civiletti dell’omonimo negozio di via Villareale, a Palermo – si può arrivare anche a 10 mila euro». Un must have per gli appassionati del settore sono le maioliche da farmacia. Nel seicento questi contenitori di terracotta contenevano le pozioni medicinali e preservarle nel tempo, oggi invece diventano dei veri e propri oggetti di esposizione.
Cambia inoltre il modo di vedere le cose. Quello che prima era un oggetto, adesso diventa un soggetto. «Ad esempio, la monotonia di un ambiente moderno può essere spezzato con una consolle o un mobile antico. Diventa lui il protagonista e tutto attorno si sviluppa l’arredamento moderno». Attenzione però alle fregature. Sono due le caratteristiche che devono avere gli oggetti di antiquariato: il manufatto deve essere antico ed autentico. La prima caratteristica si ottiene se l’articolo è stato realizzato più di cent’anni fa mentre la seconda viene attribuita se l’oggetto in questione non è mai stato ristrutturato per più del trenta per cento della sua superficie. Per quanto riguarda gli argenti invece non devono mancare i punzoni che solitamente sono tre: uno indica la qualità dell’argento impiegato, il secondo l’artigiano che l’ha realizzato e il terzo il periodo storico in cui è stato confezionato.

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