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Provate le arancine al nero di seppia

MILANO. Che la creatività della cucina siciliana uscisse dal regionalismo culinario lo si sapeva. Questa volta è l'arancina a raggiungere il podio. È il piatto che più si addice allo street food, e quindi al più moderno finger food. Varianti alla versione «gigante», le mini arancine sono sicuramente la pietanza più confacente al cibo da mangiare con le mani.
E da qui ci si sbizzarrisce. Oltre a quelle al ragù o al prosciutto, ci si può dare da fare utilizzando altri ingredienti, come gli spinaci, i funghi o i carciofi, o divertirsi sperimentando quelle al tonno e finocchietto, all'arancia e rosmarino, e allo stoccafisso. Ma tutte rigorosamente in taglia small. «Come le arancine al nero di seppia», spiega Piero Piacentino del bar ristorante Vito di Marsala. Ottime da gustare e facili da fare.
«Basta preparare il nero di seppia e metterlo insieme in una pentola con seppie tagliate a dadini, aglio, cipolla, vino bianco, olio, sale e pepe q.b. A metà cottura prendiamo il riso per risotti che abbiamo precedentemente fatto bollire in acqua salata per circa 15 minuti e lo aggiungiamo al ragù di seppia, completando la cottura del riso insieme al ragù. A fine cottura spegniamo la fiamma e mantechiamo tutto con burro e parmigiano. Stendiamo in una teglia da gastronomia per farlo raffreddare e, appena freddo, iniziamo a fare le palline di riso che immergeremo nella pastella di acqua e farina. Successivamente nel pangrattato per la impanatura. A questo punto si friggono le arancine in olio caldo, si asciugano con della carta assorbente e si posizionano in un bicchierino da finger food a forma di vela su un letto di crema di crostacei».


R. VEC.

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