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Viaggio sulle orme di Garibaldi A Salemi per rivivere il Risorgimento

Il tour programmato in occasione dei 154 anni dal passaggio dell’«eroe dei due mondi» che nominò la città siciliana prima capitale dell’Italia liberata

PALERMO. Dopo essere sbarcato a Marsala andò verso Salemi, dove fu accolto da una popolazione in festa e così Giuseppe Garibaldi nominò la città che si trova nel cuore della Valle del Belice, prima capitale dell’Italia liberata. Era il 14 maggio del 1860. Sono passati 154 anni. In occasione dell’anniversario, l’associazione turistica di Bagheria, Terra del Sole, organizza il tour, «Salemi-la prima capitale d’Italia». Un viaggio alla scoperta dei primi passi della storia della nazione, visitando i luoghi simbolo dell’arrivo in Sicilia dei Mille. Ma non solo. Si ammireranno i numerosi monumenti che la città custodisce.
L’appuntamento è previsto per il 24 maggio, il giro turistico prenderà il via proprio dal Castello normanno-svevo dove su una delle tre torri, Giuseppe Garibaldi issò la bandiera tricolore proclamando Salemi «la prima capitale d’Italia». Titolo che la città detenne solo per un giorno. Subito dopo, i visitatori si sposteranno, accompagnati da una guida, all’interno del Museo del Risorgimento. Galleria che ha riaperto al pubblico in occasione delle celebrazioni dell’anniversario dei centocinquanta anni dell’Unità d’Italia. «Il Museo del Risorgimento è importante da mostrare ai visitatori stranieri e non - spiega la responsabile del marketing dell’associazione turistica, Terra del Sole, Virginia Martorana - poiché rappresenta una delle testimonianze della partecipazione di Salemi al processo di unificazione dell’Italia. Illustra anche l'ingresso di Garibaldi e dei Mille in Sicilia». La passeggiata tra i pezzi di storia della Sicilia proseguirà con la visita del Museo di arte Sacra. Il monumento accoglie sculture del '400 e del '500 siciliano, tra cui numerose testimonianze dell'opera di Domenico Gagini. Inoltre è possibile ammirare una Madonna con Gesù bambino di marmo attribuita a Francesco Laurana. Il Museo è anche la dimora delle opere provenienti da alcune delle chiese distrutte o danneggiate dal terremoto del 1968. Si andrà perfino alla scoperta degli aneddoti preistorici fino ad arrivare alle usanze medioevali. «Altra tappa si farà al Museo archeologico costituito da cinque sale che partono dalla Preistoria fino ad arrivare al Medioevo - racconta Virginia Martorana -. Il luogo storico, ospita i reperti portati alla luce nel corso delle campagne di scavo condotte negli anni nel territorio salemitano». Museo della pietra Campanedda: è un’altra doverosa sosta che spetta a chi parteciperà al tour dedicato alla città di Salemi. Il museo prende il nome da questa particolare pietra poiché al suo interno si trovano opere dei fratelli Scalisi, Antonino e Giuseppe, artisti salemitani che scolpiscono su questo materiale. «Al Museo della pietra Campanedda - afferma Virginia Martorana - si può ammirare la riproduzione della statua dell'Immacolata Concezione». Purtroppo la Sicilia non è solo mare, arte e buon cibo. Chi parteciperà al tour, conoscerà anche la storia del cancro dell’Isola: la mafia. «Si andrà a fare una visita anche al Museo della mafia - racconta Virginia Martorana dell’associazione, Terra del Sole -. Il museo è costituito da dieci cabine, ognuna propone un tema legato a cosa nostra: dalle stragi al rapporto con la religione, dalle intimidazioni alla gestione dell’energia e dell’acqua. E poi ancora il carcere, il ruolo della famiglia, la politica. In quattro sale si raccontano gli abusi edilizi, lo sfregio degli impianti eolici al paesaggio, la cronistoria delle più importanti vicende di mafia e le opere di artisti che la raccontano». Per chiudere la giornata in bellezza, appuntamento a tavola. Lungo il percorso, infatti, ci si fermerà alla Taverna dei Monaci, piccola oasi di riposo, dove i monaci trovavano ristoro quando dal convento dei cappuccini raggiungevano la chiesa madre. Chi volesse prenotare può chiamare il 3452651228 – 3332155092 o scrivere a [email protected].

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