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Rinite o allergia? Scopri la verità L’aiuto da un software nato a Palermo

Il programma si chiama «Arstat» ed è stato messo a punto dal team composto da un gruppo di docenti e ricercatori del Policlinico di Palermo. Destinato ai medici di base

PALERMO. Un software che potrebbe aiutare tutti i medici di base d'Italia per stabilire se una rinite è di tipo allergico o meno. Si chiama «Arstat» ed è stato messo a punto dal team composto da un gruppo di professori e ricercatori del Policlinico di Palermo. Questo software è a disposizione di tutti i medici di base che si metteranno in contatto con il Dipartimento BioMedico di Medicina Interna e Specialistica del Policlinico Paolo Giaccone di Palermo.
Il software è frutto di uno studio partito nel 2010 attraverso l’esame di centinaia di cartelle cliniche dell’Ambulatorio di Allergologia ed Immunologia del polo universitario, del quale è responsabile il professore Gabriele Di Lorenzo. La ricerca è stata portata a termine da un team composto dallo stesso Di Lorenzo con Maria Stefania Leto Barone, Simona La Piana e da Valerio La Cagnina, ricercatore della Facoltà di Economia dell’Università di Palermo, con il quale sono stati valutati i pazienti con rinite presso un Centro Allergologico di Roma da Giuseppe Pingitore.
«Il nostro studio - spiega Di Lorenzo - è partito da un algoritmo da cui è derivato un questionario, attraverso il quale sono stati valutati, in un altro Centro Allergologico i pazienti con rinite, verificandone l’alta alta sensibilità (96%) e l'alta specificità (94%) e quindi dimostrando l’ottima concordanza del risultato dell’algoritmo con la positività e con la negatività dei test allergologici. L’alta prevalenza della rinite allergica nella popolazione generale (~25%), i costi della diagnostica allergologica, il momento di difficoltà economica in cui si trovano i pazienti, ma soprattutto la necessità dei pazienti con sintomi nasali, che se non adeguatamente curati possono andare incontro a complicanze locali (per esempio sinusiti) o a distanza (asma bronchiale), ci hanno indotto a stimare il valore probabilistico del questionario, nella popolazione generale, cioè la capacità di identificare pazienti con sintomi nasali che devono eseguire accertamenti allergologici e pazienti con sintomi nasali che non hanno necessità di eseguire i test allergologici».
Il medico di base è quello che realmente vede il paziente con sospetta malattia allergica. Ma non tutti coloro che hanno una sintomatologia nasale cronica sono pazienti con una rinite allergica. Il fatto di inviarli tutti d'allergologo non è positivo. Infatti quando il paziente si sente dire dallo specialista che non è un soggetto allergico, si scoraggia e si innervosisce. Si deve invece offrire uno strumento al medico di medicina generale per potere valutare se realmente il paziente deve sottoporsi alla diagnostica allergogica o a una visita otorinolaringoiatrica.
Maria Stefania Leto Barone ha conseguito nel 2014 il dottorato di ricerca in biopatologia e ha presentato il software come risultato scientifico del suo dottorato. I risultati della ricerca sono stati pubblicati nella rivista internazionale Fuzzy Sets Systems.
«Purtroppo nel campo delle allergie i pazienti usano il metodo cosiddetto ”fai da te” e si recano direttamente in farmacia per comprare farmaci che tamponano i sintomi e non sempre consultano il medico di base», precisa il professore Di Lorenzo. La tendenza è confermata da Gianni Marinaro responsabile della parafarmacia Punto Pharma di Palermo: «In questo periodo i pollini presenti nell'area creano fastidi ai soggetti allergici che spesso di recano in farmacia o parafarmacia per tamponare i primi sintomi. I prodotti che vendiamo per le allergie servono a contrastare i sintomi stagionali più frequenti nelle persone allergiche come colliri o spray nasali, ma in caso di complicanze è necessario usare farmaci più specifici che consiglierà il medico specialista».

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