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Giacca e maniche di colori diversi La tendenza sbarca anche in Sicilia

Il primo a rompere il tabù l'ex governatore della Lombardia Formigoni. L’idea frutto della creatività dello stilista londinese John Richmond

PALERMO. Un altro tabù è stato abbattuto. Qualcosa che sembrava impensabile, tanto da far esclamare «Che orrore!», ha fatto capolino sui media e persino per le strade. Sono le maniche di colore diverso dalla giacca, nell'abbigliamento per uomo. E il risultato, alla fine, non è per niente male. A rompere il ghiaccio è stato l'ex governatore della Lombardia Roberto Formigoni. Eclettico, originale, spesso sopra le righe in ciò che indossa, alcune settimane fa, é andato in Senato con un cappotto dal taglio rigido e regimental con, a contrasto, maniche di pelle nera. Un effetto punk, quasi pugno nell'occhio, che lo ha reso subito protagonista di scatti e taccuini. Formigoni ha affrontato i giornalisti con la solita, vis polemica, difendendo la sua scelta di vestiario nel nome della promozione del Made in Italy. A dire il vero, il cappotto è dello stilista londinese John Richmond che, dopo la performance dell’uomo politico, è stato bersagliato da richieste sospinte dalla curiosità mediatica. Il comico nazionale Maurizio Crozza, mattatore su La7, gli ha dedicato persino una parodia che fonde lo stile vezzoso e ricercato di Formigoni a quello del protagonista del film premio Oscar la Grande Bellezza, Jep Gambardella.
Il capo, che appartiene alla prima linea del marchio John Richmond, e cioè la più costosa, è un must have, un classico rivisitato ed innovato dallo stesso Richmond con un tocco alla David Bowie. Il costo al pubblico è di 1600 euro ed è composto da una base di velluto mille righe e maniche di pelle nera, ovviamente vera. In Sicilia, la linea a cui appartiene è venduta solo a Palermo da Giglio. Sarà forse per il clamore suscitato da questa involontaria pubblicità, ma anche per le strade cittadine qualche manica a contrasto si comincia a vedere. A scegliere questo particolare di stile, tra gli altri, è stato l’hairstylist palermitano Roberto Basile. «Da recente ho acquistato una giacca dello stilista David Mayer Naman, un tweed di lana sulle tonalità del verde e del blu con delle maniche di filo grosso in tinta unita blu – racconta -. Del resto come si fa ad essere bravi acconciatori di capelli, senza condividere il genio e l’originalità di alcuni stilisti – aggiunge titolare di Louis di viale Lazio 50 a Palermo. – Mi è piaciuta la stravaganza del capo, l'innovazione e, soprattutto, la sua vestibilità. Infatti, nel mio lavoro mi è comodo avere le braccia libere e la morbidezza della lana aiuta, ma in questo caso non devo rinunciare all’eleganza del taglio sartoriale del resto della giacca».
Il marchio di moda maschile, David Mayer Naman, a dispetto del nome è italiano ed è nato nel 1996. In Sicilia è in vendita solo al centro commerciale Conca d’oro di Palermo, e si contraddistingue per la sua modernità metropolitana, in stile sartoriale italiano, ma a costi contenuti. La ricerca del dettaglio che possa stupire è uno dei target prefissi dallo stilista Naman che in una delle sue rare interviste, confessa che a spingerlo nel mondo del design di moda è stata l’osservazione dell’effetto seduttivo del tacco alto sulla moglie. «Bastava che lo indossasse per cambiare postura e valorizzare la sua bellezza». Chissà se le maniche a contrasto saranno il corrispettivo per l’uomo.

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