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Nuova frontiera: la foto che «parla», un’invenzione made in Catania

Il progetto Reclog è un’idea semplice nata casualmente della fantasia di Biagio Teseo, giovane creativo etneo e di un gruppo di esperti informatici, tutti siciliani

PALERMO. Le applicazioni per smartphone e le piattaforme social rappresentano l'anello di collegamento tra i giovani ed il mondo che li circonda. Con i dispositivi portatili non si comunica più telefonicamente, ma tramite icone, brevi messaggi, smile, like e post.
Termini che non tutti conoscono, soprattutto se in età avanzata e poco avvezzi alla tecnologia; ma è una strada inevitabile, un percorso quasi obbligato per chi si dichiara cittadino del mondo.
E visto che dobbiamo imparare a socializzare sui network è bene conoscerli più da vicino, e se sono made in Sicily ci piace ancora di più. Qualcuno potrebbe storcere il naso se usiamo termini anglosassoni per parlare di produzioni sicule, ma il web ci ha insegnato che nella rete i confini non esistono e così succede che anche gli isolani più autentici, figli della tecnologia e dell'interculturalità, abbracciano la filosofia globale, come hanno fatto alcuni giovani creativi catanesi, creatori di Reclog, una piattaforma social interamente in inglese, aperta però ad un linguaggio ancora più universale che è quello delle immagini.

Non si tratta del solito portale di fotografie da condividere, qui le immagini parlano, ma nel vero senso della parola, perché l'intento voluto dai ragazzi di Catania riguarda proprio l'emozionalità derivante dall'osservazione di un attimo congelato per sempre da uno scatto fotografico ed accompagnato dall'emozione dell'audio. Reclog è un'idea semplice, ma coinvolgente, frutto della fantasia di Biagio Teseo, giovane creativo catanese. Si scatta una foto, si registra l'audio e la si condivide sul web, anche su Facebook o Twitter. Non pesanti videoclip come quelli diffusi da piattaforme come youtube o vimeo, qui la condivisione riguarda piccole emozioni derivanti dall'associazione tra un'immagine statica ed il messaggio di chi l'ha caricata. Così capita di ritrovarsi ad osservare una metropoli illuminata dal caos cittadino, percepibile attraverso i suoni registrati durante lo scatto, o un tramonto permeato da note musicali, insomma, un nuovo sistema per rendere la comunicazione visiva più incisiva dando un tocco d'innovazione davvero singolare al social networking.

Un'idea nata davvero per caso, come ci racconta il suo creatore Biagio Teseo: «Tre anni fa mi sono ritrovato tra le mani l'orsacchiotto di mio figlio, permetteva di registrare un messaggio schiacciando una zampa, da riascoltare premendo l'altra. Ho pensato che sarebbe stato interessante poter condividere quel messaggio con gli amici in rete, conservandolo magari da far ascoltare proprio a mio figlio tra qualche anno. Mi sono messo subito al lavoro e dopo pochi mesi avevo già realizzato un sistema per condividere messaggi audio di 14 secondi; ma mancava ancora qualcosa per rendere l'iniziativa appetibile». Decisivo l'incontro con un altro catanese, Giovanni Cantamessa, per cominciare a sviluppare insieme Reclog.
Qual è stato il passaggio decisivo che ha potenziato il sistema facendolo decollare? «Il primo successo del team lo abbiamo conseguito nel giugno 2012, con la presentazione alla tappa catanese del Working Capital», sottolinea ancora Teseo. Quell’estate altri due amici si sono aggregati al progetto: Giuseppe Nucifora, sviluppatore iOS e Salvo Pappalardo, che ha progettato e costruito il software di base su cui si basa Reclog. Nel 2013 sono entrati in squadra Mario Nolassi, ricercatore all’università di Catania, e Angelo Pappalardo, che si occupa dello sviluppo di Reclog per Android; determinante anche il supporto di Diego Castorina. Oggi il sistema, accessibile all'indirizzo www.reclog.me, conta circa trentamila utenti ed il team siciliano lavora per implementare nuove funzionalità che lo renderanno ancora più appetibile.

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